Ecco che nel day after elettorale, si combinano notizie capaci di intrecciare – ancora di più, se possibile – la politica con il pallone: il caso di Claudio Lotito, senatore neo eletto dopo aver mancato l’elezione per una manciata di voti nel 2018, in concomitanza con l’esplosione della vicenda di Ciro Immobile in Nazionale è di un tempismo a dir poco incredibile.
- Claudio Lotito eletto senatore
- La campagna elettorale del presidente della Lazio
- Il caso Immobile e il retroscena
- La decisione della Federazione e lo sfogo di Mancini
Claudio Lotito eletto senatore
Dicevamo che Lotito ci aveva provato nel 2018: adesso il presidente della Lazio è stato eletto senatore in Molise per il centrodestra e per il suo partito, Forza Italia: si è imposto nel collegio uninominale con il 43%, davanti all’avvocato Ottavio Balducci del M5S (23,9%) e alla dirigente scolastica Rossella Gianfagna (23,7%), candidata del centrosinistra.
Un successo che lo vedrà, ora, nella veste di senatore della Repubblica oltre che presidente della Lazio.
La campagna elettorale del presidente della Lazio
Una campagna elettorale studiata con precisione chirurgica, la sua: nell’ultimo mese Lotito si era trasferito a Campobasso, dopo la vittoria schiacciante, ottenuta già nelle prime ore della notte, ha commentato così la sua elezione:
“Io in questa campagna elettorale ho messo cuore, passione e sentimenti autentici che sono stati recepiti dai molisani. Gli abitanti di questa regione mi sono entrati nel cuore e hanno capito la mia totale disponibilità. Ora porterò le loro istanze in Parlamento con la stessa determinazione che ho impiegato nella campagna elettorale. Non saranno traditi perché lo meritano, questa è una terra fantastica che è stata troppo dimenticata negli ultimi anni e che ha bisogno di una voce in Parlamento”.
In questo modo realizza un obiettivo mancato quattro anni fa, quando il presidente della Lazio era stato candidato sempre da Forza Italia e sempre per il Senato nel collegio plurinominale della Campania 01: allora, aveva perso il seggio per pochi voti e non si era rassegnato ai risultati, contestando anche formalmente il risultato. Il 4 agosto del 2020, in seguito a un ricorso, il seggio appartenente a Vincenzo Carbone gli era stato assegnato, anche se Lotito non è mai entrato in carica per la mancata votazione del Senato in merito al subentro.
Claudio Lotito
Il caso Immobile e il retroscena
In queste ore, oltre al successo elettorale, c’è da affrontare però una polemica di fattura differente che vanta la medesima risonanza mediatica, se non addirittura maggiore dopo quanto trapelato su Immobile e la prossima sfida dell‘Italia contro l’Ungheria in Nation League. Una polemica alimentata, con parole nette e molto definite, anche dal ct Roberto Mancini che ha rivolto ai giocatori e alle società un richiamo sul quale non è possibile fare interpretazioni.
Torniamo su Immobile. Stando a quanto emerso e riportato dalla Gazzetta e dal Corsport, l’attaccante della Lazio e della Nazionale sembrava intenzionato a esserci, ma poi c’è stato un passo indietro.
A complicare la situazione sembra infatti sia intervenuto il presidente biancoceleste Lotito, che teme si stiano forzando i tempi di recupero e ha fatto di tutto per bloccarlo in Italia per averlo poi al meglio alla ripresa del campionato.
Rooberto Mancini
La decisione della Federazione e lo sfogo di Mancini
Staff medico azzurro e biancoceleste hanno dunque discusso dell’opportunità di portare in Ungheria il giocatore in condizioni al momento ancora dubbie e alla vigilia della partenza, di fronte a una decisione difficile da gestire, la scelta è stata quella di non farlo partire.
La Federazione si è anche assunta la responsabilità di questa scelta molto delicata, come si evince dal comunicato ma, nelle parole del ct azzurro, non si può non leggere l’amarezza.