Per Giovanni Malagò l’Italia non è ancora spacciata in vista dei Mondiali 2026, il presidente del Coni invita la Nazionale a prendere esempio da Carlos Alcaraz nella finale del Roland Garros, poi dice la sua sull’esonero di Luciano Spalletti – senza rinunciare a una frecciata al tecnico – e sul no all’azzurro di Claudio Ranieri.
- Malagò e l’invito all’Italia a ispirarsi ad Alcaraz
- La frecciata a Spalletti
- L’assoluzione di Ranieri
Malagò e l’invito all’Italia a ispirarsi ad Alcaraz
La Nazionale è nei guai, questo è innegabile, ma per Giovanni Malagò non è ancora il caso di pronunciare il de profundis per lei. Intervenuto al Premio Internazionale Fair Play Menarini, il presidente del Coni dice di avere ancora fiducia nelle chance degli azzurri di qualificarsi ai Mondiali 2026.
“Nulla è perduto nello sport, come abbiamo visto nella finale epica del Roland Garros”, ha detto il capo del Comitato Olimpico Italiano facendo riferimento al successo di Carlos Alcaraz in rimonta su Jannik Sinner. “Quello che conta è la tenacia, la voglia di perseguire i risultati – ha aggiunto Malagò -. È chiaro che bisogna avere presupposti diversi da quelli che si sono visti”.
La frecciata a Spalletti
Malagò si è poi soffermato sull’esonero di Luciano Spalletti, facendo intendere di essere stato d’accordo con la scelta del presidente della Figc Gabriele Gravina. “Se abbiamo perso una partita così importante come quella con la Norvegia in quel modo e si è arrivati a questa decisione con il commissario tecnico, che idea volete che mi faccia?”, le parole del numero uno del Coni.
L’assoluzione di Ranieri
Il massimo dirigente dello sport italiano ha poi “assolto” Claudio Ranieri per il no alla proposta di Gravina di subentrare a Spalletti nel ruolo di c.t. dell’Italia. “Ranieri è una persona molto seria e quello che apprezzo di lui è che quando dà la parola, qualunque cosa succeda, la rispetta. E questo è quello che ha fatto Ranieri”. Insomma nessun “tradimento” verso l’azzurro da parte dell’ormai ex allenatore testaccino. “La mia opinione – ha concluso Malagò – è che Claudio avrebbe da subito dichiarato una sua non disponibilità. Se ci fossero state le condizioni per poterlo fare sicuramente avrebbe preso seriamente in considerazione l’opportunità”.