Non è una diciassettenne come le altre, Manila Esposito. Sa essere differente, sublime quando sale sulla trave che l’ha consacrata con la medaglia di bronzo a Parigi 2024 davanti al suo mito, l’inarrivabile Simone Biles capace di sollevare temi quali abusi sessuali e salute mentale, in un’era attraversata da troppi silenzi.
Manila con i suoi 17 anni e 271 giorni è la più giovane della delegazione italiana: si è aggiudicata con le Fate-sorelle l’argento e sei giorni dopo ha replicato con un esercizio superbo e il podio individuale.
- Manila Esposito: la musica per concentrarsi
- Chi è Manila Esposito
- L'intuizione di sua madre Margherita
- La svolta dopo Civitavecchia a Brescia
- Le dichiarazioni dopo il bronzo
- Il rammarico per l'argento non la ferma
Manila Esposito: la musica per concentrarsi
Manila, per concentrarsi e per cercare quell’equilibrio indispensabile prima della gara, si aiuta con la musica. Ascolta Geolier, Emanuele Palumbo da Scampia – Rione Gescal, capace di conquistare un pubblico che trascende la dimensione territoriale e imponendo il suo linguaggio, oltre il napoletano, nella musica contemporanea.
Napoletana lo è anche Esposito, ma è nata a Boscotrecase poco distante da Trecase e da Torre Annunciata in quell’hinterland vesuviano che insegna a convivere con il vulcano e a studiarlo con il rispetto che si deve alla montagna. Il Vesuvio decide l’epilogo di ogni giornata.
Chi è Manila Esposito
Manila Esposito è nata qui, il 2 novembre 2006. E qui è rimasta fino a quando non si è trasferita con la famiglia a Civitavecchia, poco distante da Roma, prima tappa del suo percorso incredibile e intenso per i suoi 17 anni che l’ha condotta fino a Brescia, all’Accademia internazionale diretta da Enrico Casella, il direttore tecnico della nazionale italiana e già allenatore di Vanessa Ferrari, la farfalla di Orzinuovi che grazie al suo impegno è riuscita a dare strutture e centralità alla ginnastica artistica.
Prima di arrivare a Brescia e alle medaglie, Esposito ha costruito i risultati olimpici e prima ancora agli Europei con il sostegno enorme della sua famiglia che ha compreso – prima degli addetti ai lavori – le potenzialità di questa ginnasta meravigliosa, dotata di una mimica e capacità interpretativa oltre alle competenze tecniche.
Esposito durante il corpo libero
L’intuizione di sua madre Margherita
Manila (che pare dovesse portare il nome della nonna) aveva manifestato già da piccolissima una vivacità notevole che la mamma, Margherita, incanala. La iscrive ad appena quattro anni ai primi corsi per via della capacità della bambina di gestire il proprio corpo e la grande capacità di gestione. Tra Trecase e Torre Annunziata c’è il suo mondo, ma questo universo poi si allarga.
Il trasferimento a Civitavecchia segna il passaggio determinante nella sua crescita agonistica: dianmica, precisa, pulita e dotata anche di una qualità interpretataiva che le conferisce anche notevoli doti di drammatizzazione dimostra di essere matura molto presto. La sua espressività, anche nel corpo libero oltre alla trave, è una delle doti rare e rilevanti tra le ginnaste del suo livello: un punto di forza, una qualità naturale che la rende unica nel panorama azzurro e non solo.
La svolta dopo Civitavecchia a Brescia
Un talento precoce la porta nella prestigiosa Accademia Internazionale di Brescia e nel suo palmares brillano i due argenti europei conquistati nel 2022 in Turchia rispettivamente nel concorso generale a squadre e alla trave.
L’anno successivo è una delle cinque titolari ai Mondiali di Anversa, dove insieme alle sue compagne garantisce all’Italia un posto nazione per Parigi 2024. A tre mesi dai Giochi vince il concorso generale europeo a Rimini, il modo migliore per avvicinarsi all’Olimpiade.
Le dichiarazioni dopo il bronzo
“Sono partita prima di salire sulla trave che non avevo nulla da perdere, ma solo da guadagnare, quindi ho fatto l’esercizio nel miglior modo possibile”, ha detto dopo aver conquistato il bronzo olimpico. “C’era un grande silenzio durante l’esercizio – ha proseguito -. Metteva tensione in più, ma poi è stato bello sentire il casino alla fine”.
Anche quel mutismo e le telecamere puntate su Simone Biles, a fine gara in attesa del punteggio devono aver costruito quell’ansia a cui fa cenno l’azzurra. La sua caduta imprevedibile ha pesato, inevitabilmente sul giudizio della giuria, che ha premiato Alice D’Amato con l’oro e assegnato il bronzo alla ginnasta più giovane.
L’esercizio che le è valso il bronzo
Il rammarico per l’argento non la ferma
A 17 anni, quel presunto rammarico per l’argento è una finta rappresentazione di questa Olimpiade che l’ha proettata nell’Olimpo sportivo con le migliori: “Avrei potuto fare meglio, ho fatto esercizi migliori nella mia carriera, ma ho dato il massimo e va bene così”.
Avere accanto Simone Biles e Rebeca Andrade e giocarsela con loro, quando la stessa Vanessa Ferrari ha dovuto attendere Tokyo per l’argento al corpo libero palesa la freschezza di questi 17 anni di sport, di gare e di vita.
A Manila basta mettersi le cuffie ed ascoltare Geolier e i cantori del suo tempo e del suo presente per esseree catapultata, di nuovo, nei suoi 17 anni, così diversi e così simili a quelli delle sue coetanee.