Claudio Marchisio in un’intervista al Corriere della Sera è tornato sull’amara eliminazione della Juventus dalla Champions League. Secondo l’ex centrocampista della Vecchia Signora, ora allo Zenit, l’arrivo di Cristiano Ronaldo ha illuso molti, forse troppi, nel mondo bianconero: “C’erano grandi attese, costruite anche giustamente dentro e fuori la Juve. Con Ronaldo si pensava di aver eliminato quel poco che mancava per vincere la Champions. Per quel che ho visto quest’estate prima di lasciare Torino, tutto girava attorno a lui, perché alzava il livello di ogni giocatore e dava tantissima autostima”.
Ma un giocatore non basta per vincere: “Ma un campione, per quanto immenso, non ti può dare la certezza di vincere. Altrimenti Ronaldo e Messi si sarebbero spartiti le ultime 10-15 edizioni. Il sogno è andato in frantumi perché non si era messo in discussione questo: il calcio non è una scienza esatta”.
La Juventus si consolerà con l’ottavo scudetto di fila: “Sicuramente per l’ambiente e per i tifosi potrà essere una giornata diversa da come uno se l’aspettava, ma un professionista sa riconoscere l’importanza del momento e quindi esploderà la gioia per il lavoro svolto. Deve essere così anche per il tifoso: se la storia in Champions è sfortunata, la parte positiva è che la Juve continua a vincere. E non è una cosa scontata”.
L’ex Principino si trova bene in Russia: “Non sto giocando per una frattura al menisco del ginocchio non operato e stiamo decidendo se recuperare senza intervento. Ma questa esperienza mi ha colpito in tanti modi diversi, dalla mentalità, alla cultura del lavoro, dal modo di vivere il calcio. Aveva ragione Buffon. Mi ha detto che se avesse saputo prima che il calcio all’estero era vissuto in modo così diverso, ci sarebbe andato con qualche anno d’anticipo. Vivi una vita diversa, assapori una certa idea di libertà che in Italia manca”.
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