Da quando Gavilucci ha scoperchiato nuovamente il pentolone sul caso Orsato, l’arbitro del famoso Inter-Juventus di due stagioni fa che continua ad essere chiamato in causa per il mancato rosso a Pjanic ed il codazzo di polemiche che ne è seguito (compreso il file audio scomparso, a dire dell’ex procuratore federale Pecoraro) in tanti sono intervenuti per dire la loro opinione e tra essi anche l’ex direttore di gara Luca Marelli.
Marelli sapeva della valutazione di 8,50 ad Orsato
Sul suo blog Marelli scrive che era a conoscenza della valutazione data ad Orsato per quella gara: 8.50 (che, nel codice arbitrale, significa prestazione “buona”) ma di non aver mai parlato prima perché non aveva prove ma che ora può farlo dopo il libro di Gavillucci che mostra il documento in questione.
Marelli non entra nel merito degli errori di Orsato
L’ex arbitro comasco scrive che non gli interessa minimamente di chi ha vinto e di chi ha perso, di chi ha usufruito di errori e di chi ne ha pagato le conseguenze (“Non mi interessa niente di Vecino, di Pjanic, del Napoli e dello scudetto perso in albergo”) ma vuol far comprendere che, all’interno dell’AIA, ci sono dinamiche sulle quali nessuno si è mai soffermato ma che possono cambiare radicalmente non solo una stagione ma la vita stessa dell’uomo-arbitro. L’Aia non aveva mai pubblicato prima la graduatoria finale
Gavillucci, nel suo libro L’uomo nero, la verità di un arbitro scomodo, ha pubblicato la relazione scritta dall’osservatore di quella serata. Nella storia dell’AIA solo in una circostanza la graduatoria finale è stata pubblicata ed è quella relativa proprio alla stagione 2017/2018: “Questa graduatoria è l’unica di cui sia a conoscenza. Come mai è stata resa pubblica?
Non certo per una decisione unilaterale dell’AIA che, anzi, si è sempre opposta a qualsiasi pubblicazione di questo genere, anche io la chieso. Gavillucci, nel corso della sua lunga battaglia contro l’AIA ottenne, con una specifica azione giudiziaria, di ricevere tutta la documentazione che invano avevo chiesto a mia volta. Quel che importa è capire che la trasparenza inesistente dell’AIA potrebbe aver cambiato radicalmente il futuro di un uomo, prima ancora di un arbitro.
La direzione di Inter-Juventus fu giudicata “buona”
Ovviamente fu una valutazione completamente campata per aria perché di quella sera tutto di può dire tranne che si sia trattato di una buona direzione. Non a caso Orsato chiuse quella sera stessa il suo campionato e rivide la Serie A nella stagione successiva, segnale evidente che Rizzoli giudicò la gara molto negativamente. Poniamo che Inter-Juventus fosse stata giudicata da 8.40 (anche se il voto giusto avrebbe dovuto essere 8.30). In questo caso la media di Orsato sarebbe stata la seguente: 8.5625 + 8.5500 = 8.5562.
Con un solo decimo in meno (cioè un 8.40 che avrebbe potuto essere giustificabile), Orsato sarebbe sceso dal settimo posto al nono. Poco? Certamente è poco ma pensate a cosa potrebbe accadere se quello slittamento di graduatoria riguardasse l’ultimo ed il penultimo della graduatoria. Già esattamente quanto accaduto a Gavillucci, dismesso per 0,0164. Ma quel che stona è che queste medie sono state tenute nascoste per decenni.