Ci sono state polemiche e dubbi sui numerosi casi arbitrali che hanno caratterizzato Roma-Juventus, big-match dell’ultima giornata di andata vinto dai bianconeri per 2-1 con tanto di titolo di campione d’inverno in saccoccia anche se con qualche malumore per il gioco deludente dei campioni d’Italia. Due rigori concessi (uno grazie al Var), diversi episodi dubbi ma alla fine l’arbitraggio di Guida è stato promosso quasi da tutti.
LA PROVA – Anche l’ex arbitro Luca Marelli sul suo blog elogia la direzione del fischietto campano, pur sottolineando che ci sono state sbavature come l’ammonizione di Cristante (evidente la trattenuta ma non c’erano (le condizioni per una SPA, unico motivo per cui l’ammonizione possa essere stata comminata).
I CASI – Marelli parte dal rigore realizzato da Ronaldo per un fallo di Veretout su Dybala e spiega che Veretout ha commesso un primo fallo subito dopo aver perduto il pallone: “Già questa trattenuta avrebbe potuto essere punita col calcio di rigore (inizia fuori area, è vero, ma sappiamo che la trattenuta si concretizza nel momento finale, a differenza dei falli da contatto).
IL CARTELLINO – Poi aggiunge che nel caso in cui Guida avesse punito questa infrazione, Veretout avrebbe dovuto essere espulso per DOGSO non genuino (cioè un’azione volta ad impedire una chiara occasione da rete e senza possibilità di contendere il pallone). “In realtà il cartellino giallo è giustificato dal fatto che Guida ha punito il contatto sulle gambe di Dybala e che il pallone fosse nei pressi di entrambi i calciatori”.
IL MANI – Si va avanti: Al 17esimo minuto la Roma chiede la concessione di un calcio di rigore per un presunto fallo di mano di Rabiot su tiro verso la porta di Pellegrini: Il tocco di mano c’è ma non è punibile per Marelli: “Braccio davanti alla pancia, Rabiot non ha in alcun modo aumentato il volume corporeo.
LE PROTESTE – Altre proteste della Roma al 52′ per una presunta deviazione di mano di Rabiot sugli sviluppi di un calcio d’angolo: “Rabiot, in questo caso, è stato molto fortunato. Se avesse toccato il pallone con la mano destra, il calcio di rigore sarebbe stato automatico: In realtà il pallone non tocca il braccio ma viene deviato dal volto di Rabiot che si salva dalla sanzione tecnica. Anche in questo caso, se fosse stato assegnato il rigore, non ci sarebbe stata alcun provvedimento disciplinare”.
IL VAR – Sul rigore concesso alla Roma al 64′ per un tocco di mano di Alex Sandro dopo una deviazione di Under, Marelli nota che la posizione di Guida è perfetta tecnicamente ma dalla quale, purtroppo, non aveva alcuna possibilità di valutare il tocco di Alex Sandro. Dopo un minuto circa il VAR Mazzoleni ha richiamato Guida alla “on field review“: Poco da commentare: il calcio di rigore è evidente. Alex Sandro, probabilmente più per istinto che per vera volontà e dopo aver deviato col corpo, ha chiaramente mosso il braccio sinistro verso il pallone. Pallone che, peraltro, era destinato a finire oltre la linea di fondo e, pertanto, in calcio d’angolo. Giusto, pertanto, non procedere ad ammonizione, anche se il fallo può essere qualificato come tocco di mano volontario: non ha interrotto alcuna azione potenzialmente pericolosa.