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Marquez manda un messaggio alla MotoGp: "Non siamo la F1"

Il pilota spagnolo: "La moto mi sembra stia diventando più importante del pilota".

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Marquez manda un messaggio alla MotoGp: "Non siamo la F1" Fonte: Getty Images

In un’intervista ad Autosport.com, Marc Marquez ha voluto mandare un messaggio alla MotoGp: “Ricordiamoci che non siamo come la Formula Uno, che è estrema, ma stiamo andando su quella scia e dobbiamo stare particolarmente attenti. L’ho già detto in diverse Safety Commissions, perché dobbiamo mantenere l’idea che i piloti siano più importanti del mezzo. Con le moto attuali i piloti più veloci sono quelli che sono in testa; questi sono Enea Bastianini, Pecco Bagnaia, Fabio Quartararo ed Aleix Espargaro quest’anno. Vedremo se in futuro potremo lottare con loro. La moto mi sembra stia diventando più importante del pilota perchè si dipende sempre di più da ciò che si ha, perché se non si ha una mezzo valido non si può fare nulla”.

Marquez approfondisce la sua analisi: “Le moto, con tutti gli ultimi sviluppi, stanno diventando meno manuali, il che ha portato ad un pacchetto di mischia molto più vicino. È vero che in passato la differenza tra moto ufficiali e satellite era maggiore, ma ora non c’è più. I team minori hanno moto ufficiali, quindi hanno gli strumenti per competere”.

“Prima che arrivassi in MotoGP, mettendo la quarta marcia in rettilineo, non eri al massimo della coppia – continua Marquez -. Ora, invece, si esce già in seconda e terza marcia, con il dispositivo di holeshot, con l’aerodinamica, si ha la coppia massima, come una Moto3. Prima era più da guidare e bisognava giostrare tra più cose. Per questo motivo ora è tutto più pareggiato, perché se è più manuale si commettono più errori ed è più difficile trarre vantaggio da tutta la moto”.

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