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Massimo Stano l'oro nei 35 km ai Mondiali che ha salvato la spedizione azzurra

Conferma dell'oro olimpico di Tokyo, un ritratto di un grande campione che ha ribadito il suo talento a un anno di distanza dai Giochi di Tokyo 2020

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Come ha detto lo stesso Massimo Stano dopo quest’oro che ha del salvifico e anche dell’insperato, non è stato un caso quella medaglia olimpica. A Tokyo prima aveva portato il pollice alla bocca, per dedicare la sua vittoria, l’oro olimpico nella 20 km a sua figlia, la piccola Sophie che oggi ha un anno e mezzo.

La vittoria olimpica di Tokyo

A Tokyo, dopo il traguardo, si era inchinato al passaggio dei suoi avversari: i padroni di casa, i giapponesi Koki Ikeda (1h21:14) e Toshikazu Yamanishi (1h21:28), che nulla avevano potuto contro l’azzurro, in testa dal dodicesimo chilometro. L sua è la terza medaglia d’oro nella 20 km di marcia, nella storia azzurra, dopo quella di Maurizio Damilano a Mosca ’80 e quella di Ivano Brugnetti ad Atene 2004.

Anche a Eugene, Stano ha compiuto l’impresa. Una vittoria, la sua, che salva la spedizione azzurra, segnata dai problemi fisici e di forma, vedi Marcell Jacobs, degli eroi delle Olimpiadi appena passate.

Stano, orgoglio pugliese della marcia

Questo ragazzo di 30 anni, capace di replicare l’oro di Tokyo a un anno di distanza, è cresciuto a Palo del Colle (Bari) e si è avvicinato all’atletica nel 2003 praticando il mezzofondo. Solo nel 2006 ha incominciato a dedicarsi alla marcia dimostrando subito grandi doti, sotto la guida di Giovanni Zaccheo sulla pista di Molfetta.

Nel 2013 è stato quarto nella gara dei 20 km agli Europei under 23 di Tampere, ma in seguito ha ricevuto il bronzo per la squalifica del russo Bogatyrev.

La carriera: il mezzofondo e la marcia

Dall’ottobre di quell’anno si è trasferito a Sesto San Giovanni (Milano), per essere seguito dall’ex ventista azzurro Alessandro Gandellini. Una serie di infortuni, una microfrattura alla tibia destra nella primavera del 2015 e a quella sinistra nel 2016, lo hanno convinto a entrare nel gruppo di Patrizio Parcesepe a Castelporziano e nel marzo 2018 è tornato a vincere un titolo italiano sulla 20 km migliorandosi di oltre un minuto, quindi il terzo posto nei Mondiali a squadre con l’argento per team e la quarta piazza agli Europei di Berlino, a un solo secondo dal podio.

Ha realizzato il primato italiano nel giugno 2019 con 1h17:45 a La Coruna. Nel 2021 dopo uno stop per una periostite è rientrato con l’ottavo posto agli Europei a squadre; il 5 agosto il successo olimpico.

Il Covid prima dei Mondiali

Poco dopo il Golden Gala, un mese prima dell’exploit di Massimo ai Mondiali, la notizia che rivela il Corsera lascia di stucco: Stano ha avuto il Covid. Dopo l’arrivo in Oregon, poi, mal di gola: antibiotici, ansia, timori di ogni tipo, poi la ripresa e il successo.

“Prego il Cio di ripensarci e, per una volta, di farci arrivare dentro lo stadio, non in posti da lupi”, ha detto al telefono il suo coach Patrick Parcesepe, in vista dei Giochi di Parigi.

La vita privata: l’amore per Fatima e la fede musulmana

Massimo – che milita nelle Fiamme Oro – si è sposato nel settembre 2016 dopo essersi convertito alla religione musulmana con Fatima Lotfi, ex mezzofondista, poi anche lei passata alla marcia: nel 2021 è nata la loro piccola Sophie, alla quale è dedicato l’oro.

Massimo Stano l'oro nei 35 km ai Mondiali che ha salvato la spedizione azzurra Fonte: ANSA

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