La fascinazione che scaturisce dall’apprendere che un talento di appena 18 anni, con la casacca della Juventus U23, figuri nella lista dei convocati dell’Argentina è notevole. Sia perché evoca una letteratura calcistica che si arricchisce e si aggiorna in continuazione, pur rimanendo delle volte densa di promesse non mantenute, sia perché il giovane Matias Soulé è un talento per il quale gli aggettivi e i paragoni si sprecano. Per alcuni esperti, è uno degli acquisti di prospettiva più azzeccati della Juve della presidenza Agnelli, che rivedono nell’argentino il campione per eccellenza, Leo Messi.
Matias Soulé in Nazionale: un sogno a 18 anni
Come la Pulce finirà in Nazionale, nella meravigliosa Seleccion che ha donato partite epiche, che hanno segnato epoche di svolta politica e sociale, e, complice la mano de Dios e l’emblema Diego Armando Maradona, ha assunto un ruolo di rivalsa, di riscatto sul piano della politica internazionale attraverso il calcio.
La Juve che ama Soulé
Matias Soulé, nella leggerezza dei suoi 18 anni che così pochi non sono per un calciatore, ha già conquistato i vertici juventini e affascinato il neo allenatore (di ritorno) Max Allegri stando alle cronache,. incantato dalle sue movenze danzanti e tecnicamente inappuntabili in campo. Per piacere, piace. E a tanti.
Chi è il talento argentino: ruolo, caratteristiche e reti
Soulé è nato nel 2003 a Mar del Plata, località costiera dell’Argentina situata nella provincia di Buenos Aires e famosa per essere una delle mete preferite del turismo balneare del Paese. Questa talento, oggi, gioca in serie C con l’Under 23 è sinistro, nasce come ala ma gioca nel ruolo di seconda punta o trequartista.
Contro il Cesena, nell’amichevole del 24 luglio vinta 3-1 dai bianconeri, Soulé ha segnato un gol e c’è già chi sogna con altrettanta suggestione di vederlo giocare con l’altro argentino della Juventus (in attesa di rinnovo), Paulo Dybala.
La chiamata del ct Scaloni
Questa brillante crescita è bastata al ct, Lionel Scaloni, per inserirlo nella sua lista di preferiti che verranno impiegati nella Seleccion per verificarne la tenuta e la possibilità di crescerne il talento, in una fase di cambiamento o se volete di ricambio generazionale in corso e che sta mettendo a dura prova altri giocatori, come lo stesso Lautaro Martinez, non proprio un nome di secondo piano.
Insomma, l’affare la Juventus lo ha fatto e non adesso: quando venne prelevato a parametro zero, la dirigenza bianconera seppe sfruttare un’occasione e cogliere l’opportunità dettata dalla Patria Potestad, che vanta precedenti illustri e consente il trasferimento di un padre con la propria famiglia in un altro Paese. Oggi il cartellino di questo ragazzino vale, infatti, molto, molto di più. e questa convocazione lo conferma.
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