Non solo calcio, il nuovo scandalo scommesse che si è abbattuto sullo sport italiano rischia di comprendere anche il tennis. Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, oltre alla dozzina di calciatori citati, anche il tennista Matteo Gigante sarebbe stato incluso nelle indagini della Procura di Milano per scommesse su piattaforme illegali.
- Anche Matteo Gigante coinvolto nel nuovo scandalo scommesse
- Cosa dice il codice etico della FITP
- Cosa rischia Gigante
Anche Matteo Gigante coinvolto nel nuovo scandalo scommesse
Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, nel nuovo scandalo scommesse che si è abbattuto sul mondo dello sport italiano e partito da Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, che hanno già scontato una lunga squalifica, ci sarebbe anche il nome del tennista Matteo Gigante oltre a quelli di 12 calciatori di Serie A o ex tali.
Sempre stando a quanto scritto dal quotidiano, Gigante non avrebbe scommesso sulle proprie partite nemmeno ne avrebbe influenzato l’andamento, ma di aver utilizzato piattaforme illegali per “giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”, nello specifico soprattutto il poker sembrerebbe.
Cosa dice il codice etico della FITP
A proposito è utile leggere il codice etico della Federazione Italiana Tennis e Padel approvato dal consiglio federale il 4 ottobre 2024, nel quale si legge nel punto 3.1.2: “Si rappresenta altresì che costituisce illecito penalmente rilevante: l’organizzazione, l’esercizio, la partecipazione e la raccolta a distanza, senza la prescritta concessione, di qualsiasi gioco istituito o disciplinato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, ivi inclusa (ex artt. 718 e 720 del Codice Penale) la tenuta, la partecipazione o l’agevolazione, in luogo pubblico o aperto al pubblico o in circoli privati di qualunque specie, di un gioco d’azzardo caratterizzato dall’aleatorietà della vincita o della perdita e dalla posta in gioco costituita da una qualsivoglia utilità economica”.
Cosa rischia Gigante
Come gli altri calciatori, a livello penale Gigante non rischia granché, visto che potrebbe cavarsela con un’oblazione (ovvero con il pagamento di metà del massimo dell’ammenda prevista, in questo caso 250 euro come scrive Il Corriere della Sera). Dal punto di vista sportivo invece la questione si fa più spinosa.
Nel codice etico della FITP si legge infatti che la Federazione potrebbe riservarsi il diritto di risolvere i rapporti contrattuali con i propri tesserati che hanno violato una della prescrizioni presenti: “Per quanto riguarda i Destinatari diversi dai dipendenti (fornitori, consulenti, tesserati, circoli affiliati, o chiunque abbia instaurato un rapporto di collaborazione con la FITP) in caso di violazione delle prescrizioni contenute nel presente Codice e del Modello 231, la FITP si riserva il diritto alla risoluzione dei relativi rapporti contrattuali”. Al momento appare però ancora troppo presto per capire se e come Gigante potrebbe essere punito a livello sportivo.