Ha scatenato un gran numero di commenti sul web il post pubblicato da Enrico Mentana come gesto di solidarietà nei confronti del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e del tecnico della Sampdoria Dejan Stankovic, entrambi oggetto di insulti allo stadio (di stampo razzista per l’allenatore serbo) nella giornata di ieri.
- La solidarietà di Mentana a De Laurentiis e Stankovic
- Insulti allo stadio per Stankovic e De Laurentiis
- Il post di Mentana e la reazione dei tifosi
La solidarietà di Mentana a De Laurentiis e Stankovic
“Oggi hanno perso, ma mando un abbraccio a Aurelio De Laurentiis e Dejan Stankovic, bersagli di cori inconcepibili e ributtanti”, ha scritto Enrico Mentana sul suo profilo Facebook. “Verrà prima o poi il giorno in cui allo stadio si andrà tutti solo per vedere la partita, senza riti di appartenenza e dinamiche di odio violento”, ha poi aggiunto il giornalista di La 7 stigmatizzando il comportamento dei tifosi dello stadio Olimpico e del Maradona. Ma cosa era accaduto a Roma e Napoli?
Insulti allo stadio per Stankovic e De Laurentiis
A scrivere una nuova puntata del bestiario del tifo della serie A hanno iniziato alcuni tifosi della Roma, che durante la partita tra i giallorossi e la Sampdoria hanno lanciato insulti di stampo razzista nei confronti di Dejan Stankovic, allenatore serbo dei blucerchiati ed ex giocatore della Lazio. Stankovic a fine gara ha ringraziato il collega José Mourinho, che aveva chiesto ai tifosi della Roma di smetterla, e s’è detto “orgoglioso di essere zingaro”.
Al Maradona, invece, alcuni ultras del Napoli hanno insultato il presidente Aurelio De Laurentiis, bersaglio della loro protesta per il divieto di introdurre bandiere e tamburi allo stadio, oltre che per i prezzi alti fissati dal club per i prossimi quarti di finale di Champions League.
Il post di Mentana e la reazione dei tifosi
“Mentana ha ragione – scrive Emanuela commentando il post del giornalista – Purtroppo ciò che accade negli stadi ha sempre meno a che fare con lo sport. Sono luoghi frequentati da gruppi di esaltati che vanno lì solo a sfogare le proprie frustrazioni”.
“Quello che accade negli stadi è uno schifo, ma tanto c’è la volontà politica di non farli smettere”, aggiunge Patrizia. “Il direttore ha ragione, sperando che quanto prima i gruppi ultras siano perseguiti come associazioni a delinquere”, il commento di Salvatore. “Tutto giusto, ma molte volte sono gli stessi addetti ai lavori che generano violenza e odio”, la chiosa di Gianni.