Dopo la pesante sconfitta subita in campo contro il Milan, tra i tifosi del Napoli a tenere banco non è la prestazione deludente della squadra di Luciano Spalletti, ma quanto accaduto sugli spalti dello stadio Diego Armando Maradona: dopo lo sciopero del tifo e gli insulti al presidente Aurelio De Laurentiis, alcuni gruppi ultras azzurri si sono scagliati contro altri tifosi partenopei, scatenando attimi di caos. E ora parte dei sostenitori azzurri teme che la guerra del tifo possa rovinare la festa per lo scudetto.
Napoli, la protesta dei gruppi ultras
La protesta di alcuni gruppi ultras del Napoli nei confronti della società e di Aurelio De Laurentiis è iniziata già prima della partita, all’esterno dello stadio Diego Armando Maradona: gli ultras hanno sbandierato e cantato cori contro la società, confermando poi con alcuni volantini lo sciopero del tifo che ci sarebbe stato durante la partita, già annunciato nei giorni scorsi.
Una volta dentro lo stadio, gli ultras della curva B hanno proseguito la protesta rifiutandosi di cantare cori di incitamento nei confronti della squadra di Luciano Spalletti. Le unica urla intonate da parte degli ultras sono state quelle contro De Laurentiis, insultato a più riprese nel corso della gara. Una grossa parte dei tifosi presenti negli altri settori dello stadio s’è dissociata dagli insulti, fischiandoci sopra.
Napoli, caos tra tifosi nella curva del Maradona
In curva B la situazione è poi degenerata: secondo alcune testimonianze, tra cui quelle raccolte da Radio Kiss Kiss, quando hanno iniziato a cantare per sostenere il Napoli in campo, i tifosi non appartenenti ai gruppi organizzati sono stati minacciati e poi aggrediti dagli ultras. Sugli spalti s’è scatenata una rissa, con ampi spazi vuoti creati dal fuggi fuggi generale.
Napoli, i motivi della protesta ultras
Nell’ultima settimana i prezzi alti per i biglietti dei quarti di finale di Champions League fissati dal Napoli hanno acuito la protesta degli ultras contro De Laurentiis, che però va avanti da tempo. L’oggetto del contendere riguarda principalmente il regolamento d’uso dello stadio Maradona, fissato dalla Questura di Napoli e avallato dal club, che prevede una rigida procedura di registrazione per poter introdurre bandiere e tamburi: un provvedimento scattato dopo gli scontri in autostrada tra ultras del Napoli e della Roma dello scorso 8 gennaio.