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Milan e Inter, per l’avvocato Grassani penalizzazione possibile: cosa deve succedere

I risvolti dell'inchiesta della Procura milanese, le intercettazioni ai tesserati, cosa dice il codice di Giustizia sportivo e il parere dell'esperto

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Le due società non ne parlano, visto che c’è un’inchiesta in corso, ma la possibilità che Milan e Inter possano subire penalizzazioni per i rapporti avuti con gli ultrà dopo il maxiblitz che ha portato all’arresto di 19 capotifosi delle curve di San Siro esiste dopo che è venuta alla luce una serie di incontri tra le figure appartenenti alle tifoserie organizzate con interessi illeciti e alcuni tesserati dei due club.

Le intercettazioni al vaglio degli inquirenti

Il pm Viola ha spiegato come ci sia un incontro riscontrato tra Luca Lucci, capo ultrà milanista tra gli arrestati nell’ambito di questa indagine, e il capitano del Milan Davide Calabria in un bar di Cologno Monzese. Altro incontro documentato: quello tra gli ultrà interisti e Milan Skriniar. Nelle intercettazioni compaiono anche i nomi di Nicolò Barella e Hakan Çalhanoglu, di Javier Zanetti e soprattutto di Simone Inzaghi, che alla richiesta dei biglietti per la finale di Champions dice: “Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta… parlo con quelli, poi ti faccio sapere qualcosa… Mi attivo e ti dico cosa mi dicono”.

Cosa dice il Codice di Giustizia sportiva

Sul Corriere dello sport a prefigurare scenari possibili è l’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo che ricorda come la Figc, negli ultimi anni, abbia alzato, e di molto, l’asticella dei controlli, implementando le proprie norme allo scopo di regolamentare minuziosamente i rapporti tra club e tifosi.

Il Codice di Giustizia Sportiva, sul punto, prevede il “divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente”, oltre all’obbligo di “osservanza delle norme e delle disposizioni emanate dalle pubbliche autorità in materia di distribuzione al pubblico di biglietti di ingresso nonché di ogni altra disposizione in materia di pubblica sicurezza relativa alle gare da esse organizzate”. Inoltre, è previsto, per tutti i tesserati, il “divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”.

Altra previsione stabilisce che, “durante le gare o in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana”.

Il parere dell’avvocato Grassani

Scrive Grassani: “In tale contesto, ben ha fatto il Procuratore Federale Figc, Giuseppe Chinè, a chiedere, immediatamente, alla Procura della Repubblica di Milano, tutti gli atti di indagine. Nella fase attuale, riteniamo, allo scopo di comprendere se vi siano state “relazioni pericolose” tra ultras e tesserati ma anche per valutare l’effettiva attuazione, da parte delle società, dei Modelli di Organizzazione e Gestione, previsti dal Decreto Legislativo n. 231/2001, che, prevedendo buone pratiche organizzative e gestionali, sono idonei ad escludere, ove correttamente posti in essere, la responsabilità, penale e anche disciplinare, dei club.

Si tratta di un’indagine, allo stato, conoscitiva, ma se, al termine della stessa, fossero accertate responsabilità dei dirigenti o dei club per la violazione delle norme succitate, ribadita la presunzione di innocenza, potrebbero conseguire sanzioni quali l’ammenda o misure riguardanti le gare casalinghe (squalifica del campo o chiusura di uno o più settori di San Siro) nonché inibizioni per i tesserati. Residuale, ma non escludibile a priori, si pone l’eventualità di penalizzazioni in classifica, invocabile solo in ipotesi di contestazione dell’art. 4 del Codice di Giustizia Sportiva (lealtà, correttezza e probità), operante in casi di particolare gravità. Ovvero, qualora venissero accertati strutturali rapporti illeciti con la tifoseria e ravvisate gravi carenze organizzative e nella gestione della biglietteria da parte dei Club. Ma questo è tutto da dimostrare”.

Milan e Inter, per l’avvocato Grassani penalizzazione possibile: cosa deve succedere Fonte: Ansa

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