D’ora in avanti non si scherza più. Questo il messaggio fatto recapitare a Stefano Pioli direttamente da Gerry Cardinale, proprietario del Milan. L’insoddisfazione per gli ultimi risultati non si può più nascondere ed è inevitabile che valutazioni siano in corso anche sull’operato dell’allenatore oltre che del suo staff per l’enorme numero di infortuni. Fiducia sì, ma a tempo. Con segnali di ripresa che dovranno essere immediati: in caso contrario non sono da escludere possibili ribaltoni.
- Pioli non è più on fire
- Un solo traghettatore possibile: se tutto va male c'è Abate
- Le idee per il futuro e una conferma che appare impossibile
Pioli non è più on fire
Non è più on fire Stefano Pioli. Il suo tasso di gradimento in rossonero è in continuo ed in netto calo. In campionato ha accumulato già sei punti di distacco dall’Inter perdendo lo scontro diretto 5-1. In Champions la situazione non è migliore, con la qualificazione appesa a un filo che quasi già non regge più e con pure l’Europa League potenzialmente a rischio. Ecco perché il Milan qualche riflessione l’ha fatta, anche se di allenatori validi liberi sul mercato ce ne sono davvero pochi. Si è proposto Shevchenko, ma non convince.
Un solo traghettatore possibile: se tutto va male c’è Abate
Qualora la situazione precipitasse nelle prossime settimane l’unico nome spendibile sarebbe quello di Ignazio Abate. Il 37enne di Sant’Agata dei Goti sta facendo un lavoro egregio con la formazione Primavera ed è in odore di promozione. Elemento non trascurabile l’amicizia che lega l’ex terzino a Zlatan Ibrahimovic, in procinto di tornare ancora una volta in rossonero anche se naturalmente non più da calciatore. Altre soluzioni dall’estero oppure italiane non convincono la dirigenza meneghina. Che naturalmente tifa affinché Pioli risollevi la squadra.
Le idee per il futuro e una conferma che appare impossibile
Questo è il quadro fino a giugno. Dopodiché allora gli scenari che potrebbero aprirsi sono molteplici. Ad oggi è complicato immaginare che Stefano Pioli possa sedere sulla panchina del Milan anche nella prossima stagione.
C’è un contratto, è vero, con scadenza giugno 2025. Ma ci sono troppi segnali di ciclo finito, impossibili da non cogliere. Thiago Motta, Vincenzo Italiano, Raffaele Palladino e Francesco Farioli sono le idee che più stuzzicano: giovani ma già con un discreto background. E poi c’è Conte che è libero e va comunque inserito nel novero.