Per i tifosi del Milan il distacco di 8 punti dei rossoneri dal Napoli capolista è figlio soprattutto di un mercato estivo insufficiente, che ha portato alla corte di Stefano Pioli giocatori non ancora pronti. Ma sulla flessione del Milan pesano anche altri fattori come gli infortuni e l’assenza di un vero leader.
Milan, il flop del mercato
Lo scarso impatto dei giocatori arrivati al Milan nell’ultimo mercato estivo è la causa principale del calo dei rossoneri secondo la maggioranza dei tifosi. L’accusa dei supporter è condivisibile: nessuno dei nuovi acquisti è riuscito finora a incidere. Charles De Ketelaere è il principale imputato: pagato quanto un top player già affermato (35 milioni al Bruges) il belga ha iniziato discretamente – pur senza trovare mai il gol – per poi subire un’involuzione e finire stabilmente in panchina.
Ma anche gli altri nuovi innesti non hanno inciso: Origi ha segnato una sola rete, ma non è riuscito a lasciare il segno quando è stato chiamato a sostituire Giroud; Dest non ha mai convinto sulla fascia destra di difesa; Pobega si è rivelato ancora acerbo per poter essere considerato una valida alternativa a Tonali e Bennacer; Vrancks e Adli hanno visto il campo solo per brevi spezzoni di gara. Le uniche buone notizie arrivano da Thiaw, che però solo nell’ultima partita di Cremona, dopo un lungo apprendistato, ha giocato la sua prima gara da titolare.
Il Milan e il peso degli infortuni
Oltre alla campagna acquisti, sull’andamento altalenante del Milan pesano come macigni anche i tanti infortuni occorsi nei primi tre mesi di campionato, alcuni dei quali riguardanti giocatori chiave nella cavalcata scudetto dello scorso campionato. Già privo di Ibrahimovic dalla fine della scorsa stagione a causa dei problemi al ginocchio dello svedese, il Milan ha perso nel giro di un mese prima Florenzi e poi soprattutto Calabria, ovvero le due principali opzioni per il ruolo di terzino destro. A inizio ottobre, poi, è arrivato lo stop di Maignan, probabilmente l’infortunio più importante di questa stagione, a causa della qualità del portiere francese, di gran lunga superiore alla riserva Tatarusanu.
Pochi giorni dopo Maignan il Milan ha poi subito l’infortunio di Saelemaekers, elemento che per duttilità e dinamismo costituiva una risorsa di grande importanza per Pioli. A questi gravi infortuni si devono poi aggiungere stop più brevi che hanno rallentato l’inserimento di alcuni giocatori – come quelli occorsi a Origi e De Ketelaere – o sottratto temporaneamente a Pioli importanti soluzioni tattiche: dall’inizio della stagione, per diverse ragioni, si sono fermati Rebic, Theo Hernandez, Kjaer e Messias.
Il Milan e il problema leadership
Il Milan è riuscito spesso a nascondere i propri problemi grazie alla qualità di alcuni singoli e in particolare di Leao, autentico trascinatore dei rossoneri fino a qualche settimana fa. Quando la forma del portoghese è calata, però, il Milan non ha trovato un giocatore in grado di guidare la squadra nei momenti importanti, soprattutto in attacco. Solo una prodezza di Giroud nei minuti di recupero ha consentito ai rossoneri di battere lo Spezia sabato scorso, ma l’espulsione del francese è stata pagata a caro prezzo a Cremona, dove il Milan ha mostrato ha creato poco e non è riuscita a finalizzare. Ad oggi, la sensazione è che dovranno essere proprio Leao e Giroud a caricarsi il Milan sulle spalle, a partire dalla gara di domenica contro la Fiorentina.