L’avventura del Milan in Champions League inizia con il Liverpool. A San Siro arrivano i Reds di Arne Slot ed è subito tempo di big match. A presentare la sfida nella conferenza stampa della vigilia Paulo Fonseca e l’attaccante Alvaro Morata.
- Champions, verso Milan-Liverpool: parla Fonseca
- La vittoria col Venezia come svolta per il Milan
- Il ritorno di Ibrahimovic e il confronto con Cardinale
- La promessa di Fonseca in caso di doppia vittoria
- La carica di Morata: l'attaccante è pronto per la Champions
- Dall'Inghilterra a un'inglese: la speranza di Alvaro
Champions, verso Milan-Liverpool: parla Fonseca
Il Diavolo scalda i motori in vista del non facile esordio in Champions con il Liverpool. “Giochiamo contro una grandissima squadra, una delle più forti in Europa. Dobbiamo essere una squadra difensivamente perfetta per poter vincere questa partita. Perché in Champions non si può sbagliare – spiega Fonseca -. Vedo la partita di domani come un’opportunità per la squadra di dimostrare che sta imparando, che sta crescendo, che sta migliorando”.
La vittoria col Venezia come svolta per il Milan
Il poker rifilato al Venezia è servito a rasserenare l’ambiente dopo un avvio di stagione molto complicato. “Le vittorie portano sempre fiducia principalmente nei giocatori, ma penso che quella contro il Liverpool sarà una partita diversa” dichiara Fonseca. Quando gli viene chiesto se i Reds siano favoriti, l’ex Roma rifiuta confronti e chiarisce: “Al di là di tutto, noi possiamo vincere contro il Liverpool, vogliamo vincere contro il Liverpool”. E poi ribadisce il Milan che vuole nel prossimo futuro: “Credo che questa squadra possa essere in futuro molto dominante. E la miglior forma di difesa è non perdere la palla”.
Il ritorno di Ibrahimovic e il confronto con Cardinale
Tutto nella norma, secondo Fonseca: “Parlo sempre con Gerry Cardinale, siamo sempre in contatto, ma di cosa abbiamo parlato resta tra noi”. È tornato anche Ibrahimovic, che ha assistito all’allenamento: “Con lui parlo delle partite, dei giocatori, dell’atmosfera: una conversazione normale, niente di diverso dal solito”. Si parla della formazione: il tecnico potrebbe affidarsi allo stesso undici tanto per la Champions quanto per il derby? “Possono giocare gli stessi giocatori ma posso anche avere in testa la possibilità di cambiare… La partita più importante è sempre la prossima, ma non posso non pensare anche alle altre”.
La promessa di Fonseca in caso di doppia vittoria
L’umore è quello giusto. E lo dimostra il fatto che Fonseca si mostra disponibile anche a strappare un sorriso ai presenti. Ecco, allora la promessa dell’allenatore in caso di doppio successo in Champions col Liverpool e in campionato nel derby: “È una promessa che faccio: se succede porto pasteis de nata (un tipico dolce portoghese, ndr) per tutti qui in sala conferenza”.
La carica di Morata: l’attaccante è pronto per la Champions
“Questa partita potrebbe essere una semifinale o una finale di Champions – afferma lo spagnolo -. La voglia di lavorare e rendere orgogliosi i nostri i tifosi è al massimo. Non vediamo l’ora di scendere in campo”. Morata si sente pronto a partire dal primo minuto dopo l’infortunio. “Fisicamente sto bene, posso dare tutto quello che ho dentro. Ho lavorato tanto per ritrovare la condizione migliore e anche la società mi ha dato una grossa mano perché mi ha permesso di andare in Spagna”.
Dall’Inghilterra a un’inglese: la speranza di Alvaro
Morata riparte da un club inglese dopo l’ultima partita in campo internazionale nella finale di Euro2024 vinta dalla sua Spagna contro l’Inghilterra. “Speriamo che abbia lo stesso finale”. Poi aggiunge: “La Champions è la Champions, è diversa da tutto, ci sono le migliori squadre d’Europa”. Sul momento difficile del Milan: “Per fortuna è successo adesso e non quando non c’è più tempo per rimediare e puoi solo piangere”. Ma qualcosa è cambiato: “Ho giocato in diverse squadre, ma poche volte ho visto tanta qualità come qui. Da sola, però, non basta. Non è stato un caso che abbiamo vinto col Venezia, abbiamo capito che bisognava alzare il livello, che dobbiamo crederci. Siamo qui per vincere, non siamo venuti di passaggio o per fare business”.