Un ko doloroso, per tanti motivi: perché permette al Napoli di rientrare nella corsa alla Champions League, perché accorcia la classifica intorno al secondo posto, ma soprattutto perché permette all’Inter di volare a +9. Il Milan cade a San Siro per 1-0, con il gol decisivo di Matteo Politano in apertura di ripresa. E ora rischia seriamente di dover abbandonare le residue speranze scudetto.
Milan che deve fare i conti con diverse assenze importanti: su tutte quella di Ibrahimovic, ancora in tribuna. In difesa mancano anche Calabria, Kjaer e capitan Romagnoli, mentre in avanti con Leao ci sono Castillejo, Calhanoglu e Krunic. Nel Napoli si rivede Mertens centravanti, confermatissimi Insigne e Politano a tutta fascia.
La partita inizia con ritmi non forsennati: il primo squillo, firmato Calhanoglu, arriva dopo oltre dieci minuti. Il Napoli però fa paura: ariosa la combinazione tra Mertens e Di Lorenzo, con Zielinski che impegna Donnarumma. Quindi il polacco sbaglia di poco la mira dopo un’altra splendida azione, stavolta sull’asse Ruiz-Insigne.
Il Milan prova a reagire, ma non è mai realmente efficace in avanti, mentre a pochi secondi dall’intervallo ci prova Mertens. E il gol ospite arriva, ma in apertura di ripresa: è il 49′, Kessié si fa rubare palla da Hysaj e sulla ripartenza Zielinski apre su Politano che batte Donnarumma.
Il gol subito non risveglia il Milan, che rischia ancora su un doppio tentativo in pochi secondi di Fabian Ruiz. Pioli si gioca le carte Brahim Diaz e Saelemaekers, con il Napoli che a questo punto è costretto a chiudersi.
La mezz’ora finale è quindi tutta appannaggio del Milan, e gli episodi non mancano di certo. Leao spreca un gran pallone servitogli da Rebic, quest’ultimo impegna Ospina su punizione di Tonali. Poi il bolide di Theo Hernandez esce di pochissimo.
Finale incandescente: il Milan chiede un rigore per un contatto tra Bakayoko e Theo Hernandez, lo stesso laterale rischia poi il rosso con un fallaccio su Osimhen. L’arbitro Pasqua, che nella concitazione ruzzola anche per terra, va al Var e lascia proseguire.
Quindi per proteste viene anche espulso Rebic a tempo scaduto: ultimo capitolo di una autentica serataccia per il Milan.