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Scaroni si espone sul Milan: la verità sul rinnovo di Leao e San Siro. "Sullo Scudetto ottimista"

Il numero uno del Milan si è esposto in un momento di passaggio del Mondiale per chiarire i nodi più discussi riguardanti Milan, Leao, scudetto e anche la proprietà

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Nel mezzo di queste ore di attesa che ci dividono dalle semifinali più imprevedibili a inizio Mondiali, le affermazioni del presidente del Milan, Paolo Scaroni (ex ENI), risultano prorompenti nel quadro di una Serie A che ripartirà con i presupposti decisamente differenti rispetto solo all’estate scorsa.

Scaroni: la verità sullo stadio San Siro

Da uomo di vertice di una delle società al centro di una transizione importante, come quella che cha sancito il passaggio a Gerry Cardinale e al fondo RedBird, Scaroni ha evidenziato gli obiettivi del club a livello di investimento:

“Dobbiamo crescere, partendo appunto da nuovi impianti: il metodo conservatore nel calcio equivale a darsi la zappa sui piedi”.

Milan, la linea sulla demolizione del Meazza a San Siro

Il Milan, da questa prospettiva, continua a lavorare su diversi fronti:

“Il dibattito pubblico si è concluso e in poche settimane aspettiamo la relazione del Comune. Se suggeriranno modifiche fattibili, eseguiremo. Se chiederanno stravolgimenti, no grazie. Abbiamo pensato a un impianto diverso, con due anelli e sviluppato in verticale, per permettere una visione ottimale da tutte le posizioni: per questo potrebbe arrivare a contenere dai 65mila ai 70 mila spettatori. In parallelo seguiamo altre strade: una porta a Sesto San Giovanni, ma non è l’unica. Dove si sblocca prima, procederemo”.

La Scala del calcio, il Giuseppe Meazza che è stato teatro di scontri epici e di match indimenticabili per i tifosi di Milan e Inter, verrà abbattuto come pare? Secondo Scaroni non c’è alternativa: “Tecnicamente impossibile. Non esiste uno stadio altrettanto capiente, o anche un po’ meno, nel raggio di trenta chilometri. Quando San Siro diventerebbe inagibile, dove spostiamo le squadre?”.

Fonte: ANSA

Scaroni con Antonello

Il momento più difficile per il Milan: la gestione cinese

Nel passato di Scaroni ci sono diversi passaggi di proprietà, che hanno segnato il recente passato del Milan:

“Nella gestione cinese ero in costante apprensione. Per il prestito concesso, Elliott mi volle in sua rappresentanza nel consiglio d’amministrazione. Un anno di inferno, la situazione finanziaria era sempre leggermente sotto i parametri richiesti, ogni intervento di Yonghong, anche se di pochi milioni di euro, arrivava all’ultimo momento disponibile. Dovevamo insistere come pazzi. Alla stretta finale, quando non ha potuto rimborsare il debito e il club è passato tra le proprietà di Elliott, ho tirato un sospiro di sollievo. Ci sono stati altri momenti difficili, penso al 5-0 di Bergamo, prima di vivere questi anni magici”.

Parlando di campo, l’obiettivo resta lo scudetto, con gli stop innegabili di un campionato dal ciclo anomalo per via del Mondiale in Qatar: “Vedo tutti ottimisti, da Maldini a Pioli. Perché non dovrei esserlo io?”.

La bega del rinnovo di Rafa Leao

Scaroni riesce anche a fare una sorta di promessa, alla proprietà e ai tifosi in vista del rinnovo:

“Mi dicono che a Milano e nel Milan si trovi molto bene, che è motivato. So che Maldini sta trattando e per quanto ho appena detto se tratta lui, sono tranquillo”.

E questo passaggio non è da poco: la prossima estate diventerà dunque uno spartiacque nella carriera di Rafa Leao, con o senza strascichi per la vicenda dello Sporting. O il portoghese rinnova, ponendo fine alle estenuanti voci di mercato e restando a lungo al Milan, almeno garantendo la società. Oppure verrà di fatto messo sul mercato a giugno 2023, per evitare di perderlo l’anno dopo a costo zero come già accaduto con Kessie o Donnarumma.

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