C’è un uomo da battere nella Milano-Sanremo, che pure è il primo a sapere che forse quella corsa lui non la potrà vincere mai. Perché Tadej Pogacar è un ciclista che (forse) può tutto, ma la classicissima di primavera è una corsa come nessun’altra, che si fa beffe anche di chi cannibalizza ogni singolo arrivo, partendo da lontano o spuntandola in una volata ristretta (o di gruppo). Una corsa bella e dannata anche per questo: Eddy Merckx l’ha vinta 7 volte, ma non per questo il suo “erede naturale giorni nostri” potrà ambire a fare altrettanto. Anzi, se anche soltanto ne vincesse una avrebbe fatto tanto, e forse pure troppo.
- Guarderanno tutti Pogacar: Tadej, quale sarà il piano?
- Italia a due punte: Ganna ci crede, Milan in volata fa paura
- Van der Poel gioca "libero": se non si marca con Pogacar...
- Outsider e l'incognita meteo: se piove saltano gli schemi
Guarderanno tutti Pogacar: Tadej, quale sarà il piano?
Preambolo necessario per spiegare al mondo intero che il solo fatto che Tadej Pogacar attaccherà il numero sulla schiena non gli garantirà un ruolo da favorito d’obbligo. Chiaro che tutti guarderanno a lui: c’è chi lo vede provare a fare selezione sulla Cipressa, chi naturalmente pensa al Poggio, salita strana, non così dura ma nemmeno così morbida, che deve la sua particolarità al fatto che arriva dopo oltre 280 chilometri di corsa e viene percorsa a velocità folle, roba che l’acido lattico ci va a nozze.
Incubo per i velocisti, ma anche per passisti scalatori e finisseur, perché la sensazione è che come ne fai ne manchi un pezzo. Al punto che in tanti nel recente passato la Sanremo l’hanno vinta in discesa, come Nibali nel 2018, ultimo italiano a conquistare la classica monumento che tiene a battesimo la primavera. Italiani che pure, quest’anno, potranno fare per davvero la voce grossa.
Italia a due punte: Ganna ci crede, Milan in volata fa paura
Perché se Pogacar è comunque un favorito d’obbligo, al di là della tattica di gara che vorrà utilizzare, Filippo Ganna e Jonathan Milan le loro carte le proveranno a calarle in base a quella che sarà l’evoluzione della corsa. Ganna è uscito dalla Tirreno-Adriatico in gran forma e sul Poggio può resistere a qualsiasi scatto, oltre ad essere diventato ormai anche un habitué delle volate di gruppo (a maggior ragione, quelle a ranghi ristretti). Se riuscirà a scollinare con i migliori, nessuno sarà contento di portarselo dietro lungo il traguardo di via Roma.
Milan, semplicemente, è il miglior velocista sulla piazza, oltretutto pensando al fatto che il suo alter ego di inizio stagione, cioè Tim Merlier, non sarà della partita. E pure Jasper Philipsen, vincitore lo scorso anno, seppur iscritto alla classicissima si presenterà in condizioni di forma non eccelse, complice la caduta recente alla Nokere, una delle tante corse in terra belga di questo periodo che anticipa la stagione delle classiche del Nord.
Milan che peraltro ha incassato anche l’appoggio del compagno di squadra Mads Pedersen, un altro dato un gran forma e considerato (a ragione) tra i favoriti della corsa: “Se si arriverà a fare la volata di gruppo, presente Milan, mi metterò a sua disposizione”. Occhio, insomma, al treno della Lidl-Trek.

Van der Poel gioca “libero”: se non si marca con Pogacar…
L’altro grande favorito, vincitore nel 2023, è certamente Mathieu van der Poel. Che ha corso poco su strada dopo l’ennesima scorpacciata di vittorie invernali nel ciclocross, ma che ha dimostrato di star bene, anche se alla Tirreno-Adriatico ha lavorato più per i compagni che per se stesso (e quando ha potuto lasciare il segno gli è sempre mancato qualcosina).
Impossibile tenerlo fuori dalla mischia: i bookmakers lo danno dietro soltanto a Pogacar, ma un’eventuale marcatura “a uomo” sullo sloveno potrebbe anche rivelarsi non così efficace, offrendo l’opportunità ad altri di inserirsi nel discorso. Lo scorso anno van der Poel lavorò (e bene) per Philipsen, lanciandolo in volata, stavolta s’è tenuto aperte tante porte, senza dare troppo nell’occhio. In assenza di Van Aert, chiaro che molti occhi saranno puntati sul neerlandese.
Outsider e l’incognita meteo: se piove saltano gli schemi
Altri uomini considerati alla stregua di possibili favoriti sono Michael Matthews (mai vincitore, ma secondo lo scorso anno e altre due volte piazzato terzo), Tom Pidcock, Olaf Kooij (pericoloso in caso di arrivo in volata) e Maxim Van Gils, mentre Biniam Girmay, Magnus Cort Nielsen e Matej Mohoric possono sperare in un colpaccio soltanto a determinate condizioni.
E certi avventurieri possono sperare nella pioggia, prevista copiosa durante la corsa, anche nelle fasi che precederanno l’arrivo in via Roma. A quel punto potrebbero saltare gli schemi: l’ultima volta che si corse con l’acqua fu nel 2015, e vinse Degenkolb in volata (comunque tra i favoriti). E allora occhio alle discese di Cipressa e Poggio: chi sa mandare il mezzo potrebbe spaccare in due la corsa e fare la sorpresa.