Nella serata in cui l’Argentina si prende la sesta finale Mondiale della sua storia e il mondo intero lo celebra per la sua migliore Coppa del Mondo, Lionel Messi tiene i piedi ben saldi al terreno e, al termine della semifinale vinta con un netto 3-0 contro la Croazia, rivela le sue sensazioni sull’albiceleste di Lionel Scaloni.
- Argentina, la gioia di Messi dopo lo show con la Croazia
- Argentina, l'ammissione di Messi
- Mondiale, il percorso verso la finale dell'Argentina
- Mondiali, Messi è l'uomo dei record
- Messi spinge l'Argentina nella storia del Mondiale
Argentina, la gioia di Messi dopo lo show con la Croazia
La stampa argentina esalta la prova offerta dalla Selección con titoli che non lasciano alcun dubbio sulla rassegna giocata fin qui dalla Pulga, “Messi, il miglior Mondiale della sua vita”, titola Olé; mentre il Clarin scrive: “Argentina è finalista, grazie al miglior Messi e ad un Julian Alvarez letale”. Intervistato nel post gara della semifinale che lo ha visto grande protagonista, Messi, invece, non si esalta oltremodo per le sue prestazioni in Qatar:
In questo momento sto provando molte emozioni. Vivere e vedere tutto questo è molto emozionate. Vedere la reazione delle persone, della mia famiglia durante la Coppa del Mondo è qualcosa di incredibile. Ora ci attende la finale, che era il nostro obiettivo. Mio miglior Mondiale? Non lo so, mi diverto da tanto tempo… Certo eravamo fiduciosi di potercela fare. Sappiamo che cosa siamo e chiediamo alla nostra gente solo di credere in noi.
Argentina, l’ammissione di Messi
Poi, sulle sconfitte in finale, tra la Copa America e l’ultima al Mondiale 2014 contro la Germania, prima del successo in Copa America dell’anno scorso, Messi rivela:
Certo, questa quadra ha attraversato momenti difficili, ma anche di molto belli. Oggi stiamo vivendo qualcosa di spettacolare. Mi godo le persone e tutti gli argentini che sono a casa, è pazzesco. Sapevamo di non essere i migliori, ma eravamo consapevoli che non avremmo lasciato nulla a nessuno e penso che lo abbiamo dimostrato gara dopo gara. L’Argentina è ancora in una finale del Mondiale… buon divertimento a tutti!
Mondiale, il percorso verso la finale dell’Argentina
Dopo la clamorosa sconfitta all’esordio contro l’Arabia Saudita, l’Argentina si è rialzata alla grande e domenica 18 dicembre si giocherà la finale di Qatar 2022 con una tra Francia e Marocco. Due a zero al Messico e alla Polonia nel girone; due a uno all’Australia agli ottavi; successo ai rigori contro l’Olanda ai quarti e, ora, il netto tris rifilato alla Croazia.
Mondiali, Messi è l’uomo dei record
Un cammino importante, caratterizzato da prestazioni sontuose e concrete della Pulce, che contro Modric e compagni ha messo a segno la quinta rete della rassegna qatariota e fatto segnare un altro record nella sua straordinaria carriera. Con il rigore trasformato al 34′, infatti, Messi infrange il primato di gol nella rassegna iridata con la maglia dell’albiceleste, detenuto fino a oggi da Gabriel Omar Batistuta. Grazie al gol e all’assist per Julian Alvarez contro la Croazia, inoltre, Messi è il primo giocatore a segnare e fornire almeno un assist in tre differenti gare in una singola edizione del Mondiale.
Le statistiche di oggi gli permetto anche eguagliare Gerd Muller, Miroslav Klose e Ronaldo per numero di reti (19, con 11 gol e 8 assist) a cui ha partecipato ai Mondiali. Ma i record non sono finiti qui, visto che la gara contro la nazionale a scacchi, è anche quella che, dopo la finale, permetterà al talento di Rosario raggiunge la ventiseiesima presenza al Mondiale, staccando Lothar Matthaus per numero di gettoni nella rassegna iridata.
Messi spinge l’Argentina nella storia del Mondiale
Con la finale di domenica, inoltre, la Selección sale sul gradino più basso del podio (in compagnia dell’Italia) per quanto riguarda il numero di finali della Coppa del Mondo disputate, sei (1930, 1978, 1986, 1990, 2014 e, appunto, 2022). Il primato assoluto in questa graduatoria spetta alla Germania (8 finali), mentre al secondo posto si piazza il Brasile (7). L’Argentina si è poi laureata campione nel 1978 (in casa) e nel 1986 (in Messico).