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Mondiali Atletica, tutti gli assi dell'Italia a Budapest: gli Azzurri più attesi

Da Gianmarco Tamberi a Larissa Iapichino passando per Marcell Jacobs: cosa aspettarsi dai protagonisti azzurri ai Mondiali di atletica di Budapest

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

A Budapest c’è un’Italia che vuole stupire: dopo i fasti di Tokyo 2020, con ben 5 medaglie d’oro portate a casa, e dopo le sommarie conferme avute nel corso del 2022 tra Mondiali ed Europei, nella capitale magiara la voglia di provare ad alzare ulteriormente l’asticella è forte, pensando anche a quel che potrà accadere tra un anno a Parigi, teatro di un’Olimpiade dalla quale l’atletica italiana conta di portar via altri metalli pesanti.

Del resto il passato rimane una costante: tutte e 7 i medaglisti d’oro di Tokyo saranno al via nelle rispettive gare, chiamati a dare risposte concrete e in grado soprattutto di fornire quelle garanzie che in alcuni momenti sembrano essere venute meno. La fiducia però rimane una costante: il contingente italiano, composto da 78 atleti (43 uomini e 35 donne), di restare a fare la parte dello spettatore non pagante proprio non ne vuol sapere. E tra coloro che più di altri partono per Budapest con ambizioni di medaglie c’è chi in qualche modo dovrà dimostrare di poter reggere la pressione.

Gianmarco Tamberi

Il capitano vuol spiccare nuovamente il volo. E arriva in terra magiara con la voglia di spaccare il mondo: l’amico rivale Mutaz Essa Barshim è avvertito. Di dividere un altro oro, come successo a Tokyo, per ora non se ne parla: il percorso di avvicinamento al Mondiale di Gimbo è stato attento e parsimonioso, evitando rischi inutili (come quando non ha saltato a Heillbron per la pioggia nell’ultimo test premondiale) e privilegiando il lavoro atletico.

Tamberi in stagione ha saltato 2.34, quarta miglior misura al mondo (Barshim il migliore appena due centimetri più sopra, poi c’è lo statunitense Harrison a 2,35 assieme al russo Lysenko, che però non sarà a Budapest), e vale decisamente una medaglia. Qualificazioni in programma domenica 20 al mattino, finale martedì 22 dalle 20.

Marcell Jacobs

Inutile girarci intorno: Marcell è l’uomo più atteso, soprattutto perché è quello che più di ogni altro s’è nascosto durante tutta la stagione. Colpa dei suoi muscoli di seta, non a caso affidati alle cure del medico tedesco Hans Wilhelm Muller-Wohlfahrt. Aleggia un certo mistero sulle reali condizioni fisiche del campione olimpico dei 100, che oltre agli americani (Kerley su tutti) e ai vari Blake (Giamaica), Hughes (Gran Breatagna) e Omanyala (Kenya) dovrà vedersela soprattutto con se stesso e con coloro che ritengono che quello olimpico sia stato solo un exploit isolato (invero Jacobs ha vinto anche gli Europei lo scorso anno, ma la memoria di molti è piuttosto corta). Di certo il 10”21 fatto registrare a Parigi in Diamond League due mesi fa conta poco: Marcell arriva a Budapest “al buio” e scenderà in pista già sabato 19 in serata per le batterie. Domenica dalle 16 semifinali e finale (dopo le 20).

Larissa Iapichino

La figlia d’arte è forse l’atleta più attesa di tutto il contingente azzurro. Perché l’idea di ripercorrere le orme di mamma Fiona May è allettante, e in giro per il mondo più di un addetto ai lavori considera Larissa un potenzia crack di questo Mondiale.

Le tre vittorie in Diamond League dimostrano che la ragazza sa come districarsi quando la competizione è piuttosto elevata: nel ranking mondiale è al settimo posto (ha saltato 6.95 a Monte Carlo a metà luglio), ma sa di valere una medaglia. E non dovrà attendere molto per scoprire eventualmente di quale metallo sarà: qualificazioni sabato 19 al mattino, finale domenica 20 dalle 16,55.

Marcello Stano

Nella marcia correrà sia nella 35 che nella 20 chilometri, e avrà tanti rivali pronti a marcarlo a vista. Soprattutto conoscendo la sua proverbiale capacità di fare la differenza nel finale, il pugliese proverà a tenere il ritmo dei migliori per poi giocarsi le sue carte negli ultimi chilometri.

Il doppio impegno sulla carta è probante, ma Marcello sa di star bene e di poter puntare a un traguardo prestigioso. È campione europeo in carica nella 35 (che si corre giovedì 24 dalle 7 del mattino), oltre che olimpico nella 20 (in gara subito sabato 19 dalle 9): la sua esperienza è la miglior garanzia possibile.

Francesco Fortunato

Numeri alla mano, nella marcia è quello che può regalare le maggiori soddisfazioni. Perché viene da una stagione davvero vissuta a rotta di collo, con un primato personale nella 20 km appena inferiore all’1h19’ (settimo tempo al mondo) e una condizione che promette bene. È la new entry del tiro che vede anche Andrea Cosi accreditato di buoni tempi: nella distanza breve, una medaglia è vissuta alla stregua del minimo sindacale.

Antonella Palmisano

Gradito ritorno per la campionessa olimpica della 20 chilometri, che al mondiale c’è arrivata a fari spenti, correndo poco ma mostrando via via una condizione sempre migliore. Non è la favorita per l’oro, anche perché la nuova generazione di marciatrici ha cominciato a spingere (lei, 32 enne, fa parte già di un’altra epoca), ma di sicuro non resterà a guardare le altre spartirsi le medaglie. La gara femminile è in programma domenica 20 dalle 7,15.

Zane Weir

Quando tutti gli occhi erano rivolti su Leonardo Fabbri, campione italiano nel getto del peso con 21,80, ecco che in una notte vicentina di inizio agosto Zane Weir ha rovesciato completamente i poli. Con tre lanci consecutivi superiori a 22,13 (uno da 22,15) l’italo-sudafricano è entrato prepotentemente nella lotta per giocarsi almeno un bronzo, se è vero che per l’oro Ryan Crouser farà corsa a sé (ha almeno un metro in più nelle mani rispetto al resto del mondo). Weir ha la quinta miglior prestazione stagionale e può legittimamente sognare: sarà gara dura, ma la condizione c’è. E si gareggia subito: sabato 19 qualificazione al mattino, finale dalle 20,35.

Filippo Tortu

Ormai lui c’è sempre, ed è una certezza in un panorama, quello dell’atletica italiana, che è andato ringiovanendo e rinfoltendosi dall’interno. Tortu ha due obiettivi: entrare in finale nei 200, scendendo sotto i 20” (gli mancano 10 centesimi: batteria mercoledì 23 nel pomeriggio, semifinali e finali giovedì 24 dalle 19), e poi provare a fare il botto con la 4×100, sperando che tutte le carte migliori possano essere schierate (Jacobs e Desalu i punti interrogativi). È il mondiale della maturità: se a Parigi 2024 vuol essere protagonista, qui deve esserlo da subito.

Samuele Ceccarelli

L’uomo nuovo della velocità azzurra, l’erede designato di Jacobs, che ha già battuto più volte lo scorso inverno nei 60 metri indoor prima di raccoglierne il testimone in Coppa Europa e agli Assoluti, vincendo entrambe le finali. Dovesse arrivare in semifinale avrebbe già fatto abbondantemente il suo.

Dopotutto Ceccarelli è stato tanto bravo in questo 2023 da meritarsi una chance nella 4×100, anche se c’è da capire in quale frazione correrà. Dipenderà da chi avrà a fianco: Tortu è sicuro, uno tra Patta, Desalu e appunto Jacobs resterà fuori. A Grosseto a inizio luglio con 38”04 l’Italia ha stampato la quarta prestazione mondiale stagionale e le aspettative restano alte, anche perché siamo campioni olimpici in carica. Batterie in programma venerdì 25, finale sabato 26.

Mattia Furlani

È il più piccolo della spedizione in terra magiara, maggiorenne da appena 6 mesi. Ma pensa già con la testa di un campione: la recente affermazione agli Europei Under 20 testimonia che nelle gare che contano sa come farsi trovare pronto.

A Savona a giugno ha saltato 8.44, però con +2,2m/s (appena 0,2 oltre il consentito), e dunque il suo best personal rimane l’8,24 saltato a Hengelo, un centimetro in più dell’8,23 di Gerusalemme nella gara che gli ha dato il titolo juniores. Se arriva in finale avrà fatto il suo, poi potrà tentare l’impossibile: mercoledì 23 al mattino le qualificazioni, giovedì 24 dalle 19,30 la finale.

Lorenzo Ndele Simonelli

C’è chi è pronto a scommettere che il futuro sarà dalla sua parte: Simonelli ha 21 anni, è fresco campione italiano dei 110 ostacoli e in Estonia ha stampato un 13”33 che gli valso l’ingresso nella top 40 stagionale a libello mondiale. Possibile sorpresa? Nello staff tecnico azzurro in tanti ritengono che possa fare una sorpresona, magari avanzando fino alle semifinali (e sarebbe già tanta roba). Sabato 19 subito le batterie, domenica 20 dalle 19,30 semifinali e dopo due ore l’eventuale finale.

Daisy Osakue

Quest’anno ha lanciato quasi a 65 metri, che in pratica nel ranking mondiale rappresenta una misura inferiore di soli due metri e mezzo rispetto a quella che varrebbe un bronzo. Osakue a Budapest sa di poter fare qualcosa di importante: le rivali la temono, lei proverà a spingersi oltre i propri limiti in una gara dal pronostico piuttosto aperto. Domenica 20 al mattino in programma le qualificazioni, poi martedì 22 dalle 20,20 la finale.

Nadia Battocletti

In una gara solitamente di proprietà esclusiva di keniane ed etiopi, Nadia cercherà di inserirsi e guadagnarsi credibilità e (perché no) anche una medaglia che avrebbe un valore enorme, seppur la distanza rimane piuttosto ampia rispetto alle africane. Nei 5.000 la concorrenza è sempre elevata, ma già nella batteria in programma mercoledì 23 alle 11 del mattino l’azzurra proverà a far valere le sue ragioni.

Di recente ha ritoccato il suo primato personale, facendolo combaciare con quello italiano (14’41”30), che è anche la 21esima miglior prestazione mondiale dell’anno. E in una finale senza “lepri” è probabile che i tempi si alzeranno, tanto che con una decina di secondi di meno si potrebbe anche pensare di conquistare l’oro. La finale è in programma sabato 26 alle 20,50: arrivarci assieme ad altre 15 rivali è l’obiettivo dichiarato di Nadia.

Mondiali Atletica, tutti gli assi dell'Italia a Budapest: gli Azzurri più attesi Fonte: ANSA

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