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Jacobs verso il Mondiale di Budapest: la preparazione dell'azzurro tra speranze e dubbi

La preparazione di Marcell Jacobs in vista dei Mondiali di Budapest continua a destare preoccupazione dei tifosi: il campione olimpico arriva all'evento con una sola gara corsa quest'anno

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Noi italiani siamo bravissimi a trovare problemi anche dove problemi non esistono. E Marcell Jacobs in questi ultimi due anni, suo malgrado, se n’è fatto una ragione: da quando ha stregato Tokyo, con la favolosa doppietta d’oro tra i 100 metri e la 4×100, la sua vita dentro e soprattutto fuori dalla pista è cambiata radicalmente, al punto che ogni giorno ha dovuto rincorrere non tanto gli avversari, quanto piuttosto le notizie addebitate sul suo conto. Jacobs che in questi giorni si trova a Monaco di Baviera, dove sta rifinendo la preparazione in vista dell’appuntamento con i Mondiali di Budapest, dove andrà a caccia di quella medaglia d’oro che è di fatto rimasta l’unica mancante nella sua meravigliosa collezione.

Marcell Jacobs, quanta concorrenza nella velocità

Il 2023 di Marcell Jacobs è stato più simile a un calvario che a una marcia di avvicinamento alla rassegna iridata: una sola gara corsa, in Diamond League a Parigi, datata 9 giugno (tempo dimenticabile di 10”21), e poi tanto lavoro in palestra, e spesso volentieri anche sul lettino del fisioterapista, perché i muscoli del fuoriclasse bresciano vanno preservati a dovere in vista delle gare che contano. Per questo i dubbi sulle sue reali condizioni fisiche nel tempo sono andati aumentando, anche perché là fuori c’è un mondo che non sta ad aspettare: gli americani hanno giurato battaglia, memori dello sgarbo subito a Tokyo ma nel frattempo altri rivali assai pericolosi si sono fatti avanti, vedi il britannico Zharnel Hughes e il kenyano (toh, adesso vanno forte anche nella velocità, oltre che nel fondo) Ferdinand Omanyala.

E poi occhio a Issamade Asinga, talento del Suriname che il mondo dell’atletica ha già accreditato come l’erede naturale di Usain Bolt. Jacobs a Budapest non potrà certo andare a fare la comparsa: il mondiale prevede una batteria di primo turno, utile per accedere alle semifinali, e poi naturalmente la finale che metterà di fronte i migliori 8 al mondo. Tre gare nell’arco di poco più di 24 ore, dopo averne corsa una soltanto negli ultimi 11 mesi. Le incognite, a ben vedere, non sembrano mancare.

Jacobs, lo staff sgombra il campo dai dubbi sulle sue condizioni

Jacobs con le critiche ormai ha imparato a convivere. Il suo staff però stavolta è dovuto intervenire, sgombrando il campo da qualsiasi illazione: “Marcell ha fatto gli ultimi controlli dal professore Hans Mueller, come previsto dopo che nell’ultimo periodo ha fatto la spola tra Monaco e Roma, e nel fine settimana raggiungerà i compagni della nazionale italiana nel raduno che ha già preso il via al centro federale “Paolo Rosi” dell’Acqua Acetosa”. Come a dire: nessun mistero, era tutto già previsto e preventivato.

Chiaro però che l’opinione pubblica un po’ preoccupata s’è mostrata, perché un’inattività tanto lunga può produrre effetti difficili da decifrare. Marcell a Budapest arriverà “al buio”, senza reali riferimenti in pista, e pertanto avanzare qualche dubbio sulle sue reali possibilità di giocarsi una medaglia è quantomeno ragionevole. Dopodiché il cuore di un campione sa sempre come andare oltre l’ostacolo, ed è la speranza alla quale tutti gli italiani fanno appello.

Staffetta Italia: il ruolo di Jacobs

Jacobs a Budapest dovrà tentare di dare l’assalto al podio nella gara regina, ma potrebbe anche correre con la staffetta 4×100. Che sin qui nel 2023 ha dovuto fare a meno di lui. L’eventuale rientro del campione olimpico porterebbe il DT Filippo Di Mulo a dover rimescolare le carte, sia a livello di interpreti (è Fausto Desalu il maggiore indiziato a restare fuori rispetto ai quattro che vinsero a Tokyo, complice anche una condizione fisica frenata da problemi) che di strategia di gara. Dando per scontata la presenza di Filippo Tortu e di Lorenzo Patta, potrebbe essere Samuele Ceccarelli a completare il quartetto: quest’ultimo avrebbe espresso il desiderio di correre in quarta frazione, avendo maggiore dimestichezza con il rettilineo piuttosto che in curva.

Fonte: Ansa

epa10503363 Samuele Ceccarelli of Italy celebrates after winning the Men’s 60m final at the European Athletics Indoor Championships in Istanbul, Turkey, 04 March 2023. EPA/Erdem Sahin

Qualora Jacobs dimostrasse di meritare un posto è probabile che si prenda la seconda frazione, quella più lunga (a Tokyo fu determinante la sua progressione), con Patta in prima, Tortu in terza (a Molfetta nei 200 è andato fortissimo: l’indizio è servito) e Ceccarelli al quale verrebbe affidata l’ultima frazione, forte anche del miglior tempo stagionale fatto registrare da un italiano sui 100. Jacobs valuterà se partecipare o no in base anche a come andranno le cose nella gara individuale: Roberto Rigoli, oltre a Desalu, è l’altra carta che Di Mulo potrebbe estrarre dal mazzo.

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