Noi italiani siamo bravissimi a trovare problemi anche dove problemi non esistono. E Marcell Jacobs in questi ultimi due anni, suo malgrado, se n’è fatto una ragione: da quando ha stregato Tokyo, con la favolosa doppietta d’oro tra i 100 metri e la 4×100, la sua vita dentro e soprattutto fuori dalla pista è cambiata radicalmente, al punto che ogni giorno ha dovuto rincorrere non tanto gli avversari, quanto piuttosto le notizie addebitate sul suo conto. Jacobs che in questi giorni si trova a Monaco di Baviera, dove sta rifinendo la preparazione in vista dell’appuntamento con i Mondiali di Budapest, dove andrà a caccia di quella medaglia d’oro che è di fatto rimasta l’unica mancante nella sua meravigliosa collezione.
- Marcell Jacobs, quanta concorrenza nella velocità
- Jacobs, lo staff sgombra il campo dai dubbi sulle sue condizioni
- Staffetta Italia: il ruolo di Jacobs
Marcell Jacobs, quanta concorrenza nella velocità
Il 2023 di Marcell Jacobs è stato più simile a un calvario che a una marcia di avvicinamento alla rassegna iridata: una sola gara corsa, in Diamond League a Parigi, datata 9 giugno (tempo dimenticabile di 10”21), e poi tanto lavoro in palestra, e spesso volentieri anche sul lettino del fisioterapista, perché i muscoli del fuoriclasse bresciano vanno preservati a dovere in vista delle gare che contano. Per questo i dubbi sulle sue reali condizioni fisiche nel tempo sono andati aumentando, anche perché là fuori c’è un mondo che non sta ad aspettare: gli americani hanno giurato battaglia, memori dello sgarbo subito a Tokyo ma nel frattempo altri rivali assai pericolosi si sono fatti avanti, vedi il britannico Zharnel Hughes e il kenyano (toh, adesso vanno forte anche nella velocità, oltre che nel fondo) Ferdinand Omanyala.
E poi occhio a Issamade Asinga, talento del Suriname che il mondo dell’atletica ha già accreditato come l’erede naturale di Usain Bolt. Jacobs a Budapest non potrà certo andare a fare la comparsa: il mondiale prevede una batteria di primo turno, utile per accedere alle semifinali, e poi naturalmente la finale che metterà di fronte i migliori 8 al mondo. Tre gare nell’arco di poco più di 24 ore, dopo averne corsa una soltanto negli ultimi 11 mesi. Le incognite, a ben vedere, non sembrano mancare.
Jacobs, lo staff sgombra il campo dai dubbi sulle sue condizioni
Jacobs con le critiche ormai ha imparato a convivere. Il suo staff però stavolta è dovuto intervenire, sgombrando il campo da qualsiasi illazione: “Marcell ha fatto gli ultimi controlli dal professore Hans Mueller, come previsto dopo che nell’ultimo periodo ha fatto la spola tra Monaco e Roma, e nel fine settimana raggiungerà i compagni della nazionale italiana nel raduno che ha già preso il via al centro federale “Paolo Rosi” dell’Acqua Acetosa”. Come a dire: nessun mistero, era tutto già previsto e preventivato.
Chiaro però che l’opinione pubblica un po’ preoccupata s’è mostrata, perché un’inattività tanto lunga può produrre effetti difficili da decifrare. Marcell a Budapest arriverà “al buio”, senza reali riferimenti in pista, e pertanto avanzare qualche dubbio sulle sue reali possibilità di giocarsi una medaglia è quantomeno ragionevole. Dopodiché il cuore di un campione sa sempre come andare oltre l’ostacolo, ed è la speranza alla quale tutti gli italiani fanno appello.
Staffetta Italia: il ruolo di Jacobs
Jacobs a Budapest dovrà tentare di dare l’assalto al podio nella gara regina, ma potrebbe anche correre con la staffetta 4×100. Che sin qui nel 2023 ha dovuto fare a meno di lui. L’eventuale rientro del campione olimpico porterebbe il DT Filippo Di Mulo a dover rimescolare le carte, sia a livello di interpreti (è Fausto Desalu il maggiore indiziato a restare fuori rispetto ai quattro che vinsero a Tokyo, complice anche una condizione fisica frenata da problemi) che di strategia di gara. Dando per scontata la presenza di Filippo Tortu e di Lorenzo Patta, potrebbe essere Samuele Ceccarelli a completare il quartetto: quest’ultimo avrebbe espresso il desiderio di correre in quarta frazione, avendo maggiore dimestichezza con il rettilineo piuttosto che in curva.

epa10503363 Samuele Ceccarelli of Italy celebrates after winning the Men’s 60m final at the European Athletics Indoor Championships in Istanbul, Turkey, 04 March 2023. EPA/Erdem Sahin
Qualora Jacobs dimostrasse di meritare un posto è probabile che si prenda la seconda frazione, quella più lunga (a Tokyo fu determinante la sua progressione), con Patta in prima, Tortu in terza (a Molfetta nei 200 è andato fortissimo: l’indizio è servito) e Ceccarelli al quale verrebbe affidata l’ultima frazione, forte anche del miglior tempo stagionale fatto registrare da un italiano sui 100. Jacobs valuterà se partecipare o no in base anche a come andranno le cose nella gara individuale: Roberto Rigoli, oltre a Desalu, è l’altra carta che Di Mulo potrebbe estrarre dal mazzo.