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Mondiali Basket, pagelle Italia-Repubblica Dominicana 82-87: 4 a Pozzecco, Spissu 7. Feliz il migliore

Top e flop della sfida tra azzurri e caraibici. Non basta il cuore grande del più piccolo del roster, Azzurri rivedibili. Poz il peggiore, l'espulsione è una sciocchezza gratuita

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

L’Italia di Gianmarco Pozzecco perde la seconda sfida del girone al Mondiale di Basket: la Repubblica Dominicana gestisce meglio i momenti cruciali, quelli in cui gli Azzurri si sfaldano, e resiste al ritorno italiano nel finale. Finisce 87-82 per i caraibici.

Tante insufficienze in pagella per l’Italia: Spissu prova a prendere per mano i compagni ma da solo non basta. Datome e Ricci si salvano; male Fontecchio, Melli e Polonara.

I voti degli Azzurri: Spissu il top

SPISSU 7: un cuore grande come tutta la Sardegna. È il più piccolo del roster, ma a conti fatti è il più “grande” nell’approccio e nell’intensità con la quale prova a ribaltare l’inerzia di una gara segnata. È l’ultimo ad arrendersi, e la Dominicana trema ogni volta che porta palla, perché non sa mai cosa aspettarsi. Chiude con 17 punti, 5 rimbalzi , 4 assist e due palle recuperate: l’auspicio è che si sia scaldato per la gara da dentro e fuori con le Filippine.

Melli e Polonara da 5

MELLI 5: la partenza è ottima, per atteggiamento e qualità delle giocate, tanto in difesa quanto in attacco. Ma si carica subito di falli (ingenuo un tecnico su un pallone recuperato) e alla lunga il fardello si mostrerà pesantissimo. Non può incidere nel finale e addirittura la sua uscita per falli coincide con l’inaspettata risalita, anche se lì ci mettono molto del loro i dominicani.

POLONARA 5: pronti via e firma 6 punti, tutti d’un fiato. Annulla Towns dal campo almeno per un quarto, poi però nella ripresa, come già successo contro Angola, si smarrisce senza appello. E quella palla persa nell’ultimo minuto, con l’Italia in piena trance agonistica verso il recupero, è un colpo al cuore tanto quanto lo 0/4 dall’arco.

Male Tonut e Fontecchio

TONUT 5: ci impiega una vita a trovare il canestro, tanto che fino all’intervallo lungo quello zero stride fortemente con ciò che ha raccontato la gara. Almeno vede la retina dall’arco (2/3), ma è troppo poco in una serata in cui la Dominicana vince proprio grazie alla maggiore precisione da fuori, e dove Stefano non incide.

FONTECCHIO 5: quel 27% dal campo è il segnale che qualcosa non va. E stavolta, quando più se ne avverte la necessità, Simone resta ai margini della partita. Tira male, e questo condiziona tutto il contorno: non riesce a trasmettere fiducia a se stesso e non può farlo per i compagni. Se contro Angola era venuto fuori alla distanza, pur senza incantare, stavolta deraglia senza appello. Ed è un problema.

PROCIDA 5,5: un paio di minuti in campo nel primo momento di blackout della nazionale, cioè a metà del primo quarto, quando per 5’ la retina non si muove. Poi resta sempre seduto, e forse qualche spicciolo nel quarto periodo avrebbe anche potuto meritarlo.

Ricci e Datome di carattere

RICCI 6,5: ha una consapevolezza dei propri mezzi fuori dal comune, che gli consente di non tremare quando c’è spazio per tirare (5/8 con 2/4 dall’arco) e di non avere paura se c’è da reggere il confronto con Towns, al quale concede diversi centimetri. Lui il suo lo fa, come sempre: aggiunge anche 6 rimbalzi, giusto per non farsi mancare niente ( e ha il miglior plus/minus di giornata a +5). Resta una pedina chiave per una nazionale di cui è diventato un elemento imprescindibile.

PAJOLA 5: Pozzecco e Casalone gli chiedono soprattutto di difendere, ma Ale in questo momento non riesce ad essere così efficace come vorrebbe nella propria metà campo. Fatica a reggere i cambi dei dominicani, fatica anche ad accendere l’attacco italiano. Un deciso passo indietro rispetto all’esordio.

SPAGNOLO 5,5: approccia bene, cercando di attaccare la difesa schierata e guadagnandosi un po’ di credito, oltre che un viaggio in lunetta. Però la sensazione è che Matteo sia ancora acerbo per poter reggere il confronto a questo livello, perché così come sta giocando non riesce a incidere come vorrebbe.

DATOME 6: semplicemente immarcabile nel primo tempo, quando delizia il pubblico con tiri in sospensione e fade away che andrebbero mostrati dal minibasket in su. Ancora una volta però è quel maledetto tiro da fuori che ne condiziona il rendimento (0/4), rendendolo meno letale di quanto potrebbe essere.

SEVERINI 4,5: i suoi centimetri e la sua fisicità potrebbe dare una mano a contenere l’esuberanza dei caraibici, ma stavolta il buon Luca rimane intrappolato nei meandri di una partita nella quale non riesce a entrare con la testa, prima ancora che con il corpo, negli 8’ concessi.

Pozzecco da 4 in pagella

POZZECCO 4: farà fatica a prendere sonno, perché oggettivamente la sua uscita di scena a metà del secondo quarto è l’episodio che condanna l’Italia prima ancora delle triple di Felix. Non riesce a tenere i nervi saldi, eccede platealmente nelle proteste e gli arbitri, benché indecenti per un palcoscenico di tale importanza, non gli perdonano la minima protesta. Il Poz però così facendo trasmette nervosismo e la squadra senza la sua guida di smarrisce, sebbene Casalone ce la metta tutta per provare a riprendere per i capelli una gara scivolata via nella ripresa. L’allenatore nel basket è fondamentale: Pozzecco non può permettersi di abbandonare così i suoi ragazzi. L’auspicio è che abbia pagato la cauzione, una volta per tutte.

Repubblica Dominicana, top e flop

FELIZ 8: mette triple a profusione, come se non ci fosse un domani. Si diverte, è in palla, e la difesa italiana non riesce proprio ad arginarne la verve. Se la Dominicana è già agli ottavi è grazie alla sua mira infallibile, che maschera bene le tre palle perse.

MONTERO 7,5: 9 assist complessivi, 12 punti a referto, tante piccole cose fatte benissimo in una partita nella quale esce alla distanza, spesso attirando la difesa italiana nella sua trappola. Le partite si vincono anche così.

TOWNS 6,5: a conti fatti non gioca una gran partita, anzi spesso si mostra arruffone e sconclusionato in attacco, dove per un tempo almeno sono più i danni che combina che non i benefici. Ma la solita doppia doppia (24 punti e 11 rimbalzi) certifica il suo status di uomo che sposta gli equilibri. Anche quando gioca male.

PENA 5: l’abito non fa il monaco, ma il nome stavolta è un indicatore della giornata storta del buon Antonio, che tolta una tripla spara a salve, perde palloni e si incaponisce nel cercare cose che non esistono. I compagni però rimediano ai suoi errori e lui si farà perdonare pagando loro qualche birra.

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