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Mondiali: dopo Israele anche la Palestina porta in campo il dramma del Medio Oriente

Nella partita contro il Libano delle qualificazioni i giocatori arabi sono scesi in campo con la kefiah e hanno osservato un minuto di silenzio per i morti nella striscia di Gaza 

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Il mondo del calcio non poteva restare impermeabile alla crisi in corso in Medio Oriente e le qualificazioni ai Mondiali lo hanno dimostrato. Dopo Israele, anche la Palestina ha ricordato i propri morti nel corso della partita contro il Libano disputata ieri negli Emirati Arabi Uniti.

Qualificazioni mondiali: la Palestina ricorda i morti di Gaza

La Palestina è sotto le bombe, ma la sua nazionale di calcio non poteva non scendere in campo contro il Libano nella partita valida per le qualificazioni ai Mondiali. I calciatori palestinesi hanno però voluto ricordare i propri connazionali morti nella striscia di Gaza a causa dei bombardamenti israeliani, nel corso del conflitto tra il governo di Tel Aviv e Hamas: al momento dell’ingresso in campo hanno dunque indossato la kefiah, indumento tipico del proprio paese e della cultura araba in generale, e prima del fischio d’inizio i giocatori di entrambe le squadre hanno osservato un minuto di silenzio.

Palestina, le parole del c.t. Daboub

La gara, terminata col punteggio di 0-0, è stata disputata a Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, perché la guerra si è estesa anche al sud del Libano, al confine con Israele, nella zona controllata dagli estremisti di Hezbollah. Alla vigilia della gara il c.t. della Palestina Makram Daboub ha spiegato le difficoltà incontrate nel preparare l’incontro e l’importanza di essere in campo per i suoi giocatori. “Dieci dei miei giocano in club palestinesi, ma solo in sette sono riusciti a fuggire – ha detto l’allenatore palestinese -. La preparazione è stata problematica. Il campionato è fermo da quasi 2 mesi, abbiamo tenuto un raduno in Giordania e poi siamo arrivati negli Emirati. Una preparazione difficile in condizioni psicologiche complicate per i giocatori a causa della guerra, ma siamo determinati a portare la bandiera della Palestina e a vincere, con tutto il rispetto per il Libano”.

Prima della gara anche il giocatore Musab Al-Battat aveva sottolineato che la vittoria fosse “un dovere nei confronti del popolo palestinese. Speriamo di vincere per loro e che la partita onori i palestinesi che sono morti”.

Qulificazioni europee: Israele e il gesto per gli ostaggi di Hamas

Come la Palestina, domenica scorsa anche Israele aveva approfittato del palcoscenico del calcio internazionale per ricordare non solo i morti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre, ma anche i concittadini ancora ostaggi dei terroristi palestinesi. L’occasione è stata data dal match delle qualificazioni europee contro il Kosovo: durante l’inno nazionale, i giocatori hanno mimato con le mani la metà di un cuore, un messaggio in favore degli israeliani ancora prigionieri di Hamas. E nello spogliatoio è stata portata una foto e una maglia con il nome di Nave, un bambino di 8 rapito dai terroristi.

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