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Mondiali Nuoto, Simona Quadarella e la finale degli 800 sl: sfida (quasi) impossibile a Katie Ledecky

Dietro la statunitense almeno in quattro si giocano due medaglie, con l’argento che vale come “l’oro delle umane”. L'azzurra: "Sento di poter fare bene"

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Quelle lacrime mostrate da Simona Quadarella in mondovisione sono il segnale che qualcosa pesava forte nell’anima.

Ci tenevo moltissimo a tornare sul podio nei 1.500, perché ho passato un anno veramente complicato. Ora sono più leggera e sento di poter fare bene anche negli 800.

Dove si è qualificata con il sesto tempo in una finale che promette spettacolo, e che in generale servirà a Simona per stupire una volta di più se stessa, oltre che il mondo che sta là fuori.

Dopotutto questa è la gara che l’ha consacrata sul palcoscenico olimpico con il bronzo conquistato a Tokyo un paio di anni fa. Anche se la gioia più grande è arrivata nel 2019 a Gwangju, in Corea, quando nei 1.500 arrivò un clamoroso oro mondiale, seguito da un argento negli 800.

Medaglie pesanti che hanno finito per porre un peso enorme sulle spalle di una ragazza che fa della semplicità la sua miglior virtù, innamorata della vita e di quella Roma (intesa come città e come squadra di calcio) alla quale sente di appartenere anima e corpo.

La nuova regina del nuoto azzurro

Classe 1998, nata a un tiro di schioppo dalle festività natalizie (era il 18 dicembre), Simona è cresciuta in una famiglia votata al nuoto. Sua sorella Erica, alla quale è molto legata e che ha 5 anni più di lei, è stata una sorta di mentore: l’ha spronata ad andare in vasca sin da bambina, si è rivelata alla stregua di un esempio da seguire.

La più piccola delle Quadarella però ha mostrato da subito lampi di classe non indifferenti: i primi titoli giovanili hanno confermato la bontà di un talento innato, con il Circolo Canottieri Aniene (il club con il quale si è affiliata sin da bambina) che si gode i suoi exploit a livello internazionale.

Le prime vittorie e l’exploit del 2017

Spiccano i titoli conquistati ai Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino 2014 (gli 800 stile libero la rivelano al mondo) e ai Mondiali Giovanili di Singapore 2015 (l’oro arriva nei 1.500, argento negli 800, poi un anno dopo è già tempo di debuttare tra i grandi agli Europei di Glasgow 2016, dove comincia a prendere le misure alle avversarie.

Il primo exploit arriva nel 2017 ai Mondiali di Budapest, dove è bronzo nei 1.500. Americane e australiane si rivelano ossi duri da battere, ma in Europa non ce n’è per nessuno: vince, anzi stravince ogni possibile gara tra il 2018 e il 2020, collezionando medaglie d’oro continentali come se piovesse. Il trionfo nei 1.500 ai Mondiali di Gwangju è però la vetta più alta, e da allora la rincorsa a una nuova medaglia iridata è ciò che l’ha accompagnata giorno per giorno nei suoi allenamenti.

QUI IL LIVE DEI MONDIALI DI NUOTO 2023: TOCCA A DEPLANO E QUADARELLA

Ragazza semplice e decisa

Rimaste orfane della Pellegrini, le ragazze del nuoto hanno riversato tante attenzioni sulla Quadarella (oltre che sulla Pilato, che pure è di una generazione dopo). Simona a Fukuoka ha risposto da campionessa qual è, sicura che il meglio debba ancora venire.

La sua è una vita davvero semplice, quasi un esempio per chi ama lo sport: allenamenti duri ma regolari, qualche strappo alla regola a tavola (da buona romana alla carbonara non si rinuncia mai), ma in generale una dedizione e una correttezza nei confronti di chi le sta accanto che quasi stupisce, pensando all’alto livello di competitività raggiunto.

Il sogno mai nascosto

Allenata da Christian Minotti, l’atleta romana è oggi più che mai il riferimento di un movimento al quale sente di poter dare ancora tanto. A 25 anni è ancora lì a combattere contro rivali fortissime (passi la Ledecky, ma anche le altre non scherzano) con la voglia però di progredire sempre di più, andando a caccia di altri metalli preziosi.

Il sogno, mai nascosto, è di tornare da Parigi con un oro al collo. In casa giurano di aver già fatto posto per un’eventuale medaglia: il fidanzato Alessandro Fusco, nuotatore come lei, è il primo a credere che tutto questo possa rivelarsi davvero possibile.

Simona nell’attesa tira dritta per la sua strada: tra una sbirciata ai social per vedere chi ha comprato la Roma e un po’ di musica da ascoltare prima della finale (non ha un cantante preferito, ma quando si avvicinano le gare i battiti aumentano e anche il ritmo delle canzoni), ora la testa è rivolta solo alla finale degli 800. Dove dietro la Ledecky almeno in 4 si giocano due medaglie, con l’argento che vale come “l’oro delle umane”.

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