Il progetto dei campionati del mondo di calcio ogni due anni rischia di diventare un flop. Dall’esecutivo odierno della FIFA è arrivato il no al voto del 20 dicembre sulla nuova formula proposta del responsabile dello sviluppo mondiale del calcio del massimo organismo istituzionale calcistico nonché ex storico allenatore dell’Arsenal Arsene Wenger.
Europa e Sudamerica infatti si oppongono fortemente a questa riforma (“Per noi sarebbe la fine”, ha detto il presidente FIGC Gabriele Gravina), per cui il capo della FIFA Gianni Infantino ha deciso di non accelerare i tempi per la votazione: niente congresso a dicembre bensì solo un summit, ma della questione si riparlerà nel 2022.
Le nazioni europee e sudamericane mettono insieme 65 voti totali, tutti compatti contro la federcalcio mondiale, e ieri i 55 presidenti federali europei hanno ribadito la loro contrarietà al progetto, che prevede la fase finale dei mondiali a cadenza biennale a partire dal 2026 e qualificazioni nell’ottobre precedente, con gli Europei che si sposterebbero negli anni dispari a partire dal 2025.
Italiani, tedeschi, spagnoli e portoghesi sono gli oppositori più accesi e Aleksander Ceferin, numero uno dell’UEFA, ha detto a Infantino: “Gianni, ti chiedo, non spingere per il voto: avrebbe conseguenze gravi per il calcio”.
Insomma, il calcio mondiale è gravemente spaccato in due, così come quello europeo quando si è trattato di lanciare la Superlega, che si sta di fatto esaurendo in una bolla di sapone. Sarà così anche per quest’altra novità?