Si chiudono i Mondiali di Saalbach con l’Italia che porta a casa tre medaglie frutto soprattutto dell’incredibile talento di Federica Brignone che conquista l’oro in gigante e l’argento in SuperG. A sorpresa anche il primo posto nel team event del parallelo che però ha un peso specifico decisamente più basso rispetto alle gare “tradizionali”.
- Brignone brilla, Goggia delude, Bassino in crisi
- Paris baluardo azzurro, Vinatzer gioie e dolori
- Franzoni in crescita, speranza Collomb
Brignone brilla, Goggia delude, Bassino in crisi
- Brignone 9: la medaglia d’oro più bella, la valdostana a Saalbach conquista un successo che completa ancora di più la sua incredibile carriera. Il successo in gigante, da molti considerata la disciplina regina, è il coronamento di un sogno. La Tigre in carriera vantava un oro in combinata ma il successo di Saalbach ha un valore senza dubbio maggiore. Senza dimenticare l’argento in un SuperG su una pista poco adatta alle sue caratteristiche. E ora sognare l’assalto alla Coppa del Mondo si può.
- Goggia 6: non è un mistero che l’Italia sperasse in qualcosa di meglio da parte della bergamasca. Sofia continua ad avere un rapporto piuttosto complicato con i Mondiali dove non è ancora riuscita a vincere e in Austria non è andata meglio. Il salto finale gli è costato un posto sul podio in superG mentre con la discesa non ha trovato proprio feeling. Ora l’appuntamento è rimandato a Crans Montana con l’obiettivo di rompere l’ultimo tabù.

Sofia Goggia non è riuscita a spezzare il tabù Mondiale
- Bassino 4: una crisi senza precedenti quella di Marta Bassino. Negli ultimi campionati iridati aveva conquistato un oro meraviglioso in SuperG ma nelle ultime due stagioni che dovevano essere quelle delle consacrazione qualcosa sembra essersi rotto in maniera definitiva. Anche a Saalbach arrivano solo delusioni con le lacrime dopo la prima manche del gigante che testimoniano il suo momento complicatissimo.
Paris baluardo azzurro, Vinatzer gioie e dolori
- Paris 6.5: Dominik continua a essere il punto di riferimento non solo della squadra di velocità ma di tutta la squadra italiana al maschile. Anche a Saalbach le possibilità di medaglia erano affidate alla sua esperienza. Il podio non è arrivato per qualche errore e per un po’ di sfortuna come in occasione della combinata a squadre. Lui c’è in attesa che arrivino le nuove generazioni.
- Vinatzer 5: i Mondiali sembrano la fotografia della carriera di Alex fino a questo momento: grandi exploit (la vittoria nel parallelo a squadre) seguite da grandi delusioni (combinata, gigante e slalom). Serve un cambio di marcia se si vuole aspirare a grandi traguardi.
- Casse 5: potevano essere i suoi Mondiali. Nella sua stagione migliore, il 34enne aveva la possibilità di andare a cercare uno traguardo cha avrebbe impreziosito la sua carriera. Ma Saalbach ha portato solo delle delusioni.
Franzoni in crescita, speranza Collomb
- Franzoni 6: il futuro della velocità italiana sembra affidato tutto a Giovanni. Il classe 2001 continua a mostrare segnali di crescita, nelle sue prove ci sono ancora errori di gioventù ma anche la sensazione di avere spazio per crescere e migliorare. Ma il tempo comincia a stringere.
- Collomb 6: la giovanissima sciatrice italiana si è tolta la soddisfazione di conquistare la medaglia d’oro nel parallelo a squadre. Un successo che può valere tanto per la fiducia e per il morale nelle prossime gare. Ora la cosa più importante quella di evitare i confronti con l’amica e avversaria Lara Colturi che sembra aver preso una traiettoria completamente diversa.

La 18enne Giorgia Collomb
- Della Vite 5: il talento c’è ed è ben visibile. Ma le sue gare si riempiono di rimpianti. L’oro nel team event non può far dimenticare le delusioni che sono arrivate soprattutto in gigante. Mezze manche di grande livello non bastano più se vuole cominciare a fare sul serio.