Meglio non forzare, ma l’orizzonte è delineato. Perché l’Italia ha cominciato col botto i mondiali di Saalbach, ma a pancia piena si ragiona meglio. E si possono fare anche determinati calcoli, come quelli che hanno suggerito a Federica Brignone e Sofia Goggia di non prendere rischi inutili nel corso della seconda prova cronometrata della discesa, in programma sabato 8 febbraio. Anche perché domani c’è il supergigante, prima gara individuale della rassegna, e le italiane vogliono dettare legge quando conta.
- Puchner spinge forte, Gut-Behrami in totale controllo
- Goggia studia ma ammette: “Gli errori qui si pagano a caro prezzo”
- Brignone cauta, Delago si è guadagnata il posto
Puchner spinge forte, Gut-Behrami in totale controllo
Se la prima prova aveva fatto vedere che nessuna voleva lasciare nulla al caso, la seconda è diventata il pretesto per concentrarsi soltanto su alcuni passaggi. Tanto che tutte le favorite hanno preferito andarci caute: solo una ha forzato (e pure tanto), vale a dire Mirjam Puchner, che ha sfruttato la mattinata per spingere in tutti i tratti del tracciato, lasciando intendere che chi vorrà puntare alle medaglie dovrà giocoforza fare i conti anche con lei.
Non che Lara Gut-Behrami se la sia presa poi tanto più comoda: l’elvetica aveva fatto registrare il miglior tempo martedì, mentre stavolta si è accontentata di chiudere quarta a un secondo dall’austriaca, ma lasciando intendere di non aver spinto troppo (soprattutto nella parte centrale). A conti fatti, chi si è confermata è stata Breezy Johnson, seconda ieri e seconda anche oggi: un’altra mina vagante di cui tenere conto.
Goggia studia ma ammette: “Gli errori qui si pagano a caro prezzo”
Le italiane ci sono andate caute, anche sé nessuna è sembrata troppo preoccupata dei riscontri cronometrici. Sofia Goggia ha chiuso all’undicesimo posto, ma si è mostrata molto serena e fiduciosa. “Credo che sabato assisteremo a una gara molto tirata, con tante atlete racchiuse in pochi centesimi.
Le prove stanno dicendo che chi ha doti di scorrevolezza sta facendo la differenza, anche perché su questa neve è fondamentale non incidere troppo con le lamine, altrimenti si rischia di perdere tanto. La pista è bella, molto particolare e sicuramente unica nel suo genere.
Il supergigante sarà l’occasione per fare un ulteriore test ma potrà dare molte indicazioni utili per la discesa di sabato: domani sarà un gigantone, con spazi ampi e molte possibilità di far correre gli sci”.
Sofia ha elogiato i compagni del team event, dicendo di aver tratto ispirazione dalla medaglia d’oro vinta dall’Italia nella prima gara del mondiale. “Bello partire bene, è stata una grande iniezione di fiducia e speriamo di continuare su questa strada”.
Brignone cauta, Delago si è guadagnata il posto
Federica Brignone non ha forzato troppo: un errore prima del salto Panorama ha consigliato di non prendere troppi rischi, anche perché domani l’occasione di andare subito a medaglia è davvero allettante.
Chi invece doveva spingere per provare a strappare un pettorale nel quartetto di sabato è Nicol Delago, brillante terza a 88 centesimi dalla Puchner e ormai virtualmente selezionata per la gara di sabato a scapito di Curtoni e Bassino. “La Ulli Maier è una pista che mi piace molto e che si addice alle mie caratteristiche. Ho voluto giocarmela al meglio delle mie possibilità: su questo pendio ho fatto bene anche in passato, spero di poter essere selezionata perché credo di aver trovato una buona stabilità e scorrevolezza sugli sci”, ha spiegato la gardenese.
Che con ogni probabilità completerà il quartetto assieme a Brignone, Goggia e Laura Pirovano: quest’ultima non ha forzato molto nella seconda prova perché domani sarà in gara in supergigante, dove punta a conquistare quel podio che tante volte gli è sfuggito in Coppa del Mondo. Anche Elena Curtoni correrà domani, oltre a Marta Bassino che è campionessa in carica.