Bentornato, Jannik. Un mese dopo il ko ai quarti di Wimbledon, Sinner torna in pista a Montreal e batte Coric in due set. Ma a tenere banco è ancora il suo forfait ai Giochi di Parigi causa tonsillite. Un tasto dolente per il numero uno al mondo, che non ha nascosto un certo fastidio per le critiche ricevute.
- Sinner c'è: debutto vincente in Canada dopo il caos Giochi
- Olimpiadi, una ferita ancora aperta: Jannik sbotta
- Sinner e il momento d'oro del tennis italiano
Sinner c’è: debutto vincente in Canada dopo il caos Giochi
Da Wimbledon al Masters 1000 di Montreal sembra essere passata una vita. Nel mezzo le Olimpiadi saltate e il palcoscenico del Roland Garros regalato all’eterno Djokovic e ad Alcaraz, il bronzo di un Musetti sempre più in rampa di lancio e lo storico e straordinario oro conquistato dal duo Errani-Paolini nel doppio femminile. E Sinner? Messo fuori gioco da una tonsillite che ha sollevato più d’un dubbio tra i detrattori del campione di San Candido, si è rivisto a Montreal dove all’esordio ha liquidato in due set (6-2, 6-4) il croato Borna Coric e, stasera, affronterà il cileno Tabilo, testa di serie numero 15 che ha sconfitto Sonego.
Olimpiadi, una ferita ancora aperta: Jannik sbotta
Intervistato da Ubitennis, Sinner ha vuotato il sacco sulla sua assenza alle Olimpiadi. Il numero uno del ranking ha colto l’occasione per sfogarsi dopo essere finito nel mirino delle critiche. “Soltanto io e il mio team sappiamo davvero come mi sono sentito: da fuori è una cosa, da dentro è un’altra – ha detto -. Io soprattutto so come mi sono sentito. Lo avevo detto fin dall’inizio dell’anno che il mio obiettivo più grande erano le Olimpiadi, purtroppo però non ero neanche in grado di alzarmi dal letto. Poi sinceramente che a quello che pensa la gente do poca importanza, poco peso. Non sono più sui social, che è una cosa che mi fa molto bene. Poi alcune cose le leggo comunque, purtroppo questa volta è andata così”.
Sinner e il momento d’oro del tennis italiano
Jannik ha tracciato la via per un 2024 davvero d’oro per il movimento tennistico italiano. “Penso che questa sia la cosa più bella che ci possa essere. Ho sempre detto che più giocatori italiani abbiamo e meglio è, perché c’è una percentuale sempre più alta di fare belle cose tutte le settimane. Siamo tutti giocatori che vogliamo vincere e migliorare, ma è ancora più bello quando siamo in tanti”. Inevitabile uno sguardo al futuro: a cosa punta l’altoatesino? “Di sicuro giocare più partite possibili in questa trasferta nordamericana, ma per farlo devo un po’ migliorare il servizio. Ho provato alcune variazioni, che non hanno funzionato come volevo, ma dentro di me so che provare ad essere più imprevedibile in campo è la strada giusta”. Vincere sarebbe sicuramente il modo più efficace per mettere a tacere una volta per tutte le polemiche legate alla sua assenza ai Giochi.