Ha scelto con cura l’immagine che li ritrae assieme, abbracciati in un giorno che ha l’allusione chiara a uno sprazzo di felicità familiare, condivisa con trasporto da madre e figlio. Quell’unione salda, quasi simbiotica che Totò Schillaci ha condensato nel tentativo di restituire – frammentariamente – quella vita vissuta al fianco di sua madre Giovanna, divenuta suo malgrado un personaggio noto a chiunque avesse sperato, urlato, gioito in quell’estate magica di Italia ’90.
In quel Mondiale mitico, quando suo figlio – attaccante degli azzurri – fu capace di strascinare i compagni e un Paese verso sensazioni irripetibili.
Totò Schillaci saluta sua madre
La mamma di Totò Schillaci si è spenta a 76 anni, rimanendo accanto al figlio sempre anche solo con il sostegno, il calore e i gesti di quotidiana confidenza che lo hanno accompagnato dai primi passi nel mondo del calcio, quando era un bambino del Cep di Palermo, fino alla Juventus e alla Nazionale.
Anche Giovanna, quasi inconsapevolmente, aveva goduto della celebrità di quel figlio campione insieme al marito Mimmo, acquisendo riconoscibilità in quell’estate mondiale quando esplose la favola di Totò Schillaci e il quartiere, la loro casa, era meta di pellegrinaggi laici di tifosi che avevano ritrovato entusiasmo e coraggio grazie all’esaltazione che aveva donato loro Schillaci.
Il Mondiale magico di Italia ’90
Sotto a quell’appartamento, ad ogni vittoria della Nazionale e a ogni rete di Totò, si riuniva un piccolo popolo di estimatori e appassionati che mostravano la loro gratitudine nei riguardi quell’attaccante incredibile, puntuale.
Ad ogni partita dell’Italia, Schillaci segnava: era il protagonista e l’interprete di quel calcio, di quelle idee che avevano conquistato l’avvocato Agnelli, il Giappone e gli azzurri.
L’addio di Schillaci alla madre
Oggi Totò saluta sua madre. Ha deciso di farlo pubblicamente, per quei tifosi, per quelle persone semplici che si riunivano al Cep sotto il balcone della loro abitazione per celebrare ogni gol e ringraziare i genitori di Schillaci:
“Mi hai sempre amato, mi hai sempre difeso, mi hai sempre dato tutto quello di cui un figlio ha bisogno. Abbiamo fatto un viaggio stupendo insieme, pieno di sacrifici, cambiamenti, soddisfazioni, vittorie ma anche momenti bui e tormenti, ma il tuo affetto per me e per noi, la tua famiglia, non è cambiato. Possa tu riposare in pace ed essere sempre nei nostri ricordi. Ti amo, il tuo Salvo, è così che amavi chiamarmi”.