Dopo essersi consegnato, il camionista tedesco accusato della responsabilità della morte di Davide Rebellin, travolto dal mezzo pesante il 30 novembre scorso, ha iniziato a rispondere alle domande degli inquirenti. Occasione in cui Wolfgang Rieke, il nome dell’investitore individuato, ha anche spiegato la sua dinamica dell’incidente.
- L'incidente in cui perse la vita Davide Rebellin
- L'uomo accusato di aver investito Rebellin si è consegnato quasi un anno dopo
- L'interrogatorio di garanzia e le scuse del camionista
L’incidente in cui perse la vita Davide Rebellin
Quasi un anno fa perdeva la vita sulle strade di Montebello Vicentino Rebellin, corridore tra i più longevi (concluse la carriera cinquantenne nel 2022), uomo da classiche (tre Frecce Vallone vinte, una Liegi-Bastogne-Liegi e una Amstel Gold Race) e ciclista molto popolare ed amato. L’incidente avvenne all’altezza di una rotatoria sulla strada regionale 11, in cui il veneto perse la vita sul colpo dopo l’impatto con il camion del 63enne Rieke (che a quanto pare, svoltando, non aveva azionato la freccia, con la telecamera di sicurezza di bordo che non si è quindi attivata e che avrebbe segnalato la presenza del corridore).
L’uomo accusato di aver investito Rebellin si è consegnato quasi un anno dopo
L’uomo, stando alle riprese delle telecamere della zona, dopo essersi reso conto del fatto scendendo dal proprio mezzo, è poi ripartito un quarto d’ora dopo lasciando il corpo esanime e senza, a quanto pare, prestare alcun soccorso. Non solo: da quanto risulta dai rilievi investigativi, Rieke una volta tornato in Germania, nella cittadina renana di Recke, ha sostituito il rimorchio e lavato le tracce di sangue. Ma gli inquirenti, una volta sequestrato il camion lo scorso gennaio, avevano comunque rinvenuto sulla motrici i segni lasciati dall’incidente.
Il tedesco è stato infatti individuato grazie alle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza, coordinati allora da Claudia Brunino, all’epoca sostituta procuratrice di competenza. Ma solo in questi giorni, e per la precisione lo scorso venerdì 25 agosto, c’è stata la consegna alle autorità italiane. Sul camionista pendeva infatti un mandato di cattura europea.
L’interrogatorio di garanzia e le scuse del camionista
Condotto al carcere San Pio X di Vicenza, l’uomo è stato poi interrogato oggi per circa due ore dal GIP Nicolò Gianesini nel tribunale vicentino. Rieke, assistito dall’avvocato Andrea Nardin (che punta ad una misura alternativa per il suo assistito, ovvero i domiciliari in Germania o nella stessa Vicenza, in una struttura selezionata, ma con braccialetto elettronico: entro domani potrebbe arrivare la decisione del giudice), da quanto riportano i media ha risposto a tutte le domande postegli. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia il camionista pare abbia detto: “Chiedo scusa, non ho visto il ciclista, non mi sono accorto di averlo investito“.