Sulla tematica delle alette in MotoGP, anche Agostini è sulla stessa linea d’onda di Marc Marquez: “La moto deve rimanere una moto, se iniziamo a fare come in Formula 1, diventa un aereo. Se fosse possibile, rimarrei con i piedi per terra, la vorrei solo moto. Lo stesso discorso vale per l’elettronica, è giusto che un po’ ci sia, ma non troppo o si toglie tanto alla capacità del pilota. Infatti, se non ci fossero questi controlli, oggi nessuno potrebbe guidare una MotoGP. Così si toglie qualcosa al pilota, anche se so che il mondo va avanti e bisogna accettare certe cose, ma senza esagerare”.
La novità di quest’anno sarà la sprint race. Agostini era già abituato a correre due volte nel weekend e ammette: “Facevo due categorie così potevo vincere due volte – sorride – e serviva una buona preparazione. Non so se la gara del sabato possa togliere importanza a quella della domenica, penso anche al pubblico, molta gente lavora e magari perderanno l’occasione di vedere la sprint race. Non so se i tifosi accetteranno questa novità in bene o in male. Ci stanno provando anche in Formula 1, stiamo a vedere e poi capiremo se varrà la pena”.
Sul favorito della nuova stagione, Agostini non ha dubbi: “Bagnaia è l’uomo da battere perché è il campione del mondo e ha il numero 1, è il pilota a cui tutti guardano. Nei test Pecco è andato molto bene, è stato velocissimo. Da sportivo spero che arrivino Marquez con la Honda e Quartararo con la Ducati, perché avere questo trio per il motociclismo e per tutti noi appassionati sarebbe una grande gioia perché vedremo una grande battaglia che ci farebbe divertire”.