Il primo week end della MotoGP è andato in archivio. Risultati molto simili alla passata stagione. L’impressione è che il duello per il Mondiale sia ancora una cosa a due in casa Ducati tra Francesco Bagnaia e Jorge Martin. Che si sono divisi Sprint e gara evidenziando ancora una volta pregi, difetti e punti di forza. Ma la Ktm cresce sotto il sedere di Brad Binder così come cresce l’affinità tra Marc Marquez e la Desmosedici. E poi c’è Pedro Acosta spettacolare nella prima parte di gara. Invece escono con le ossa rotte dal Gran Premio del Qatar Honda e Yamaha alla deriva rispettivamente con Luca Marini e Fabio Quartararo ma anche un insospettabile come Marco Bezzecchi.
- MotoGP Qatar: Martin Sprint...er, Bagnaia campione da gara
- MotoGP: occhio a Binder, Marquez cresce sempre di più
- MotoGP: Acosta corre già da campione e quella battuta sulla verginità...
- GP Qatar, noti dolenti: Bezzecchi, Marini e Quartararo
MotoGP Qatar: Martin Sprint…er, Bagnaia campione da gara
Come lo scorso anno, Jorge Martin è imbattibile sulla distanza corta, Pecco Bagnaia esce invece alla distanza. Il gioco di parole rende l’idea dei valori in campo nel duello per il Mondiale MotoGP 2024 che probabilmente si rinnoverà in come lo scorso anno tra i due portacolori della Ducati. Martinator si è dimostrato ancora una volta il re delle Sprint Race, Pecco Bagnaia invece è il classico animale da gara.
Il primo round in Qatar ha rispecchiato i valori dello scorso anno quando Bagnaia è stato decisamente più efficace del suo avversario in gara, come dimostrano le 7 vittorie, con Martin fermo a 4, dal canto suo lo spagnolo ha confermato la sua velocità, la sua esplosività fin dai primi giri, che nel 2023 gli hanno permesso di vincere ben 9 Sprint contro le 4 di Pecco.
Dati che rispecchiano i punti di forza di Bagnaia nel preparare nel week end la gara, soprattutto sulla gestione delle gomme, cosa che Martin ogni tanto sbaglia, forse ancora il difetto più grande di Martinator nel voler puntare al titolo.
MotoGP: occhio a Binder, Marquez cresce sempre di più
Siamo solo alla prima gara, ovvio, quindi appare comunque troppo presto per parlare di una corsa a due per il Mondiale MotoGP 2024. Anzi, forse il terzo comodo c’è, anzi ce ne potrebbero essere diversi, un paio almeno. Classifica alla mano di certo Brad Binder ha dimostrato una grande costanza a Losail, lui e la sua Ktm, ridicolizzando sul passo e nei risultati il “veterano” (per non dire anziano) Jack Miller e proponendosi nel mezzo del duello tra Bagnaia e Martin con due secondi posti, sia nella Sprint che in gara. Insomma da tenere d’occhio anche perchè un’alternativa al monopolio Ducati.
C’è poi un pluricampione del mondo che ingrana. E non si può non considerare. Marc Marquez è arrivato in Ducati coi fiati di trombe ma si sta cercando di imporre coi piedi di piombo. Arriva da un paio di stagioni difficili, anche fisicamente in Honda, quindi il suo 4° posto all’esordio con la Desmosedici è sicuramente un punto di partenza per lo spagnolo in quello che è il suo unico obiettivo, tornare a lottare per le vittorie e per il titolo, magari passando dalla Ducati ufficiale…
MotoGP: Acosta corre già da campione e quella battuta sulla verginità…
“Lottare con Marc è come quando perdi la verginità: è tutto molto bello ma finisce con l’essere un disastro“. Questa perla l’ha regalata, insieme a molte altre, in pista e fuori, Pedro Acosta. Sfrontato e simpatico al tempo stesso. Il rookie spagnolo ha fatto un garone finchè ha retto, lui, la moto e le gomme. Arrivando fino ai piedi del podio, a sverniciare gente che fino allo scorso anno guardava da lontano nei box.
“Penso sia meglio fare 10 giri nelle prime posizioni, con piloti che girano super forte, piuttosto che 21 in mezzo al gruppo” il suo mantra della serie “meglio un giorno da leoni che cento da pecore”. E allora si può forse ben dire che la Spagna abbia partorito un altro fenomeno motociclistico. Non resta che aspettare la sua crescita che siamo sicuri non tarderà a venire.
GP Qatar, noti dolenti: Bezzecchi, Marini e Quartararo
Nessuno si immaginava di vederli là in fondo. Forse nemmeno loro. Sono i primi sconfitti di questa prima tappa del Mondiale MotoGP 2024. Marco Bezzecchi è arrivato terzo in classifica piloti lo scorso anno, come gli altri, ha una Ducati. Incredibile come abbia fatto fatica a Losail chiudendo in maniera anonima sia la Sprint che il GP del Qatar, solo 14° al traguardo molto peggio del compagno Di Giannatonio, ottimo 7° all’esordio con il team VR46. Bez ha fatto una fatica incredibile fin dal venerdì, ma lo si era già visto nei test, con questa Ducati non riesce a trovare feeling e lo ha detto apertamente: “Sono in difficoltà rispetto agli altri piloti Ducati”.
Chi se la passa decisamente peggio è Luca Marini. Sapeva che andando in Honda avrebbe ereditato tutti i problemi lamentati negli ultimi anni da Marc Marquez. L’inizio non è stato dei migliori. Fuori dai punti, 20° e 21° tra Sprint e Gara con una moto quasi inguidabile laddove almeno Mir e Zarco sono finiti più su, 12° e 13°, nulla di che ma sicuramente meglio. Il fratello di Valentino Rossi sapeva e ora sa ancor di più che deve armarsi di pazienza e lavorare con i tecnici per risolvere i problemi e rendere la sua RC-V almeno sufficiente.
Un lavoro che attende anche l’ex campione del mondo Fabio Quartararo, 11° ma lontano dalle posizioni a cui aspira appunto un campione del mondo e con lui la Yamaha. “Siamo ancora molto lontani – ha detto Fabio – e ovviamente è difficile, perché conosco il mio potenziale e so dove posso essere. Siamo più lontani rispetto all’anno scorso”