La MotoGP sta vivendo un periodo di transizione generazionale che sta lentamente mettendo in crisi i propri forzieri. Alcuni aspetti della massima categoria del motociclismo mondiale al momento non funzionano, e questo si traduce in una perdita economica inaccettabile per i nuovi padroni del Motomondiale.
Il capo della MotoGP Ezpeleta sta lavorando duramente per risolvere questi problemi, e a questo si ricollega la sua spiegazione sul pesantissimo calendario pieno di impegni che aspetta i piloti nella stagione 2023.
- Rossi e Marquez spariti, la MotoGP perde soldi
- Ezpeleta spiega il calendario anomalo
- Ezpeleta non apre scontri con la F1, ma ili sottinteso è evidente
Rossi e Marquez spariti, la MotoGP perde soldi
Negli ultimi 25 anni, il Motomondiale è diventata la categoria del Motorsport su due ruote più seguita al mondo, ma nell’ultimo periodo i prioritari stanno registrando perdite considerevoli.
Il ritiro di Valentino Rossi ha fatto perdere alla MotoGP milioni di appassionati, l’infortunio di Marquez, che praticamente non corre in modo serio da due anni, ne sta facendo perdere molti altri. Al momento il fondo internazionale che ha acquistato la categoria lamenta una perdita di sponsor e ti tifosi, ed è proprio per questo che il calendario 2023 sarà estremamente fitto.
Ogni weekend, dalla mattina del venerdì alla sera della domenica, i piloti saranno impegnati in incontri con i tifosi, Sprint Race e molti altri eventi votati all’accumulo puro di denaro, alle maggiori entrate economiche, e in generale a tutto ciò che distoglie l’attenzione dal main event, ovvero la competizione agonistica. Anche la F1 sta andando in questa direzione, con Liberty Media che sta introducendo varie cose nuove per aumentare le proprie entrate economiche.
Ezpeleta spiega il calendario anomalo
Sarà una stagiona infinitamente lunga per la MotoGP, con 21 Gran Premi e un tour autunnale che sarà molto lontano dall’Europa. Infatti, la massima categoria del Motorsport si sta sempre più spostando verso l’Asia, sulla scia della F1, dato che è ormai li che si fanno i veri soldi.
Il capo della MotoGP Carmelo Ezpeleta prova a spiegare queste novità nell’organizzazione:
“La situazione è tale che siamo in concorrenza con altri sport e dobbiamo scendere a compromessi nel creare il calendario dei GP. Le gare in più ci costringono a iniziare la stagione prima e a finirla dopo rispetto all’era pre-Covid, quando le gare erano 19. Per quanto riguarda il Kazakistan, se avessimo rinunciato al Circuito Sokol, ci sarebbe stata un’altra pausa estiva di cinque settimane come nel 2022, quando il GP di Finlandia fu cancellato”.
Ezpeleta non apre scontri con la F1, ma ili sottinteso è evidente
Un calendario di F1 sempre più in espansione sta privando la MotoGP di molti spazi televisivi. Al momento infatti le macchine sono più seguite delle moto, e questa sta causando non pochi problemi alle due ruote.
Ezpeleta, senza sparare a zero sulla massima categoria del Motorsport mondiale, ci tiene a precisare che la MotoGP si deve piegare, sempre, alle necessità televisive, facendo anche l’esempio del GP di Montecarlo e quello del Mugello:
“Io vivrei benissimo anche con 15 gare ma dobbiamo prolungare la stagione perchél’interesse per la MotoGP è cresciuto fortemente. Dopo l’errore del 2022, quando il GP del Mugello si tenne lo stesso giorno della F1 a Montecarlo, gli organizzatori non vogliono più uno scontro di date, ma purtroppo ci sono tre gare di F1 di fila a maggio. Per questo motivo abbiamo dovuto spostare il GP del Mugello al primo fine settimana di giugno. E il GP di Catalogna a settembre. Inoltre, a causa delle trasmissioni televisive, vogliamo che ci siano meno scontri possibili con la Formula 1, almeno non negli stessi fusi orari, e presto le gare di Formula 1 saranno 24. Pertanto, il margine di disponibilità di fine settimana per Dorna si sta riducendo sempre di più”.