Su GQ, Marc Marquez ha iniziato l’intervista parlando delle ultime due stagioni: “Sinceramente non so come sono riuscito a vincere tre gare nel 2021, ma mi è ancora meno chiaro come sono riuscito ad arrivare quinto o addirittura quarto a Jerez all’inizio della stagione 2022. Perché in gara non avevo la testa, né la testa né il fisico. C’è stato un momento della stagione, tra i Gran Premi di Portimao e Jerez, in cui ho spento la testa e ho detto non ce la faccio più. Prima di Portimao sono andato dai miei dottori a Madrid e ho detto loro: ‘C’è qualcosa che non va in questo braccio, perché sto andando indietro’. Videro che c’erano 34 gradi di rotazione nell’omero. Questo braccio non sarà completamente sano al 100%, ma dobbiamo arrivare al punto in cui è un braccio funzionale e perfetto per andare in moto, e penso che ci arriveremo”.
A febbraio uscirà su Amazon la serie a lui dedicata “All in: Marc Márquez”. Queste le considerazioni dell’otto volte campione del mondo: “Aprendoti così tanto in un documentario, corri un certo rischio come pilota, perché esponi tutte le tue paure e i tuoi dubbi ai tuoi rivali. Si può vedere come un atleta che aveva avuto una carriera idilliaca fino a quel momento si trova improvvisamente in un momento difficile”.
In questa serie, Marquez è tornato a parlare anche della stagione 2015, sulla vittoria di Jorge Lorenzo ai danni di Valentino Rossi: “Non lo ammetto apertamente – ha detto Márquez -. Non è che non volessi sorpassarlo, ma sorpassarlo significava correre un grosso rischio. Nel documentario spiego quello che ho vissuto in quelle settimane. Spesso le persone mi chiedono cosa avrei cambiato rispetto al 2015, e penso: ‘Cambierei il modo in cui Valentino ha gestito la fine dell’anno’. Quando non sei il più veloce in pista, cerchi di mescolare le cose per vedere cosa riesci a prendere“.