Corsa contro il tempo per Andrea Iannone, sospeso dalla Fim dopo essere risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato lo scorso 3 novembre. Il centauro dell’Aprilia si è detto sereno e vuole chiarire la questione il prima possibile: l’esito delle controanalisi potrebbe arrivare già il 7 gennaio e se non verrà confermata la positività allora verrà annullata la sospensione del motociclista, che potrà tornare subito in sella per i primi test di Sepang, in programma il 7 febbraio.
Secondo il pilota di Vasto, trovato positivo a uno steroide androgeno anabolizzante (Drostanolone) presente nella lista delle sostanze proibite, la causa della positività potrebbe essere dovuta alle carni mangiate dal pilota durante il Trittico Asiatico.
Ai microfoni della Gazzetta dello Sport è intervenuto il Professor Paolo Borrione, specialista di Ematologia, che ha fatto luce sulle caratteristiche del Drostanolone: “Gestissi un allevamento di animali sceglierei un altro prodotto, ma non ne escludo l’utilizzo: soprattutto in Sudamerica e in Oriente le carni trattate ci sono”.
“Poi a proposito di assunzione inconsapevole va detto che esistono anche molti integratori contaminati: alcuni atleti se li fanno addirittura testare prima di iniziarne l’assunzione”.
“In passato – continua Borrione – si usava per curare dei tumori e in ematologia per stimolare la produzione di globuli rossi, ma ha pure risvolti dopanti: aumenta la massa muscolare, riducendo quella grassa. Non aumenta la resistenza, ma la forza sì”.
“La diffusione è alta nel bodybuilding, ma dipende dall’obiettivo che uno si pone: se è di perdere peso, il Drostanolone è la molecola sbagliata; se è di acquistare forza può andare bene. In questo caso non posso esprimermi senza sapere il quantitativo, la tempistica o se c’è alterazione del tracciato ormonale: questa molecola ha un’emivita di soli 2/3 giorni e da lì si può risalire al momento dell’assunzione”.
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