Valentino Rossi ha rilasciato una lunghissima intervista al giornalista americano Graham Bensinguer, parlando di tutta la sua carriera e dela sua vita a 360°. Tra i problemi col fisco e l’arrivo dell’erede, noi vogliamo concentrarci su qualche aneddoto sportivo.
Il primo, il più drammatico, riguarda la morte del Sic Marco Simoncelli, amico intimo di Vale scomparso nel 2011 in un incidente di gara a Sepang:
“È stato uno shock, anche perché sono stato coinvolto nella caduta ed è stato devastante. Quando ho visto nelle immagini com’era la caduta, ho pensato ‘è un disastro’ e dopo un’ora e mezza ci hanno detto che era morto. Sono stato come un’ora senza parlare, solo piangendo e non sapendo cosa dire. Sono passati 10 anni ma per me è come se fosse ancora ieri“.
Dal Sic poi si passa a parlare dell’Academy VR46, nata in principio per aiutare Franco Morbidelli alla morte del padre, ora uno dei talenti pi splendidi del Motomondiale:
“L’accademia è nata così, non pensavo molto al futuro, pensavo solo ad aiutare Franco e anche mio fratello Luca. All’inizio era solo per divertimento, ma abbiamo collezionato risultati incredibili, l’anno prossimo avremo quattro piloti in MotoGP”.
Una battuta anche sul titolo mondiale, potenzialmente il numero 10, sfumato nel 2015:
“Dopo quanto successo con Marquez e Lorenzo l’azienda di merchandising ha fatto ‘boom’, il 2016 per noi è stato forse l’anno migliore“.