In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Valentino Rossi ha analizzato la nuova stagione della MotoGp, che avrà inizio il 28 marzo in Qatar: “Sarà un altro campionato anomalo. Lo scorso anno, in gara con attorno tribune vuote mi domandavo: che senso ha? Cosa ci faccio qui? Spero vada un po’ meglio, niente più corse replicate sulla stessa pista, insomma mi aspetto almeno un Mondiale più vero“.
Diventare campione per la decima volta non sarà semplice: “Vincere è una faccenda tosta, perché il livello dei piloti è altissimo. Ho avuto almeno tre opportunità in questi anni, è mancato sempre un pelo, qualche caduta di troppo e spesso abbiamo sofferto tecnicamente“.
Si sta parlando molto in MotoGp del caso Marc Marquez. Rossi non sa spiegarsi il suo ritorno in pista a pochi giorni dall’incidente di Jerez: “Il dottor Costa è stato pioniere, un luminare. Ha rivoluzionato cure e modi di recupero, riducendo i tempi dell’immobilità, ha indicato una via preziosissima. Poi, dopo quel rientro lampo di Lorenzo ad Assen nel 2013, per evitare rischi in eccesso, la Dorna ha fissato dei paletti. Con Marquez sono saltati tutti, di colpo, chissà come mai“.
Il rapporto tra i due campioni si è incrinato irrimediabilmente nel 2015 a Sepang. Alla domanda se lo ha perdonato, Rossi è inamovibile: “Impossibile. Quello che mi ha fatto non è perdonabile. Quando ripenso a quei giorni ho le stesse sensazioni di allora. E sono passati sei anni. Mi pare difficile che possano cambiare“.
Anche la Ferrari dovrà riscattare una stagione al di sotto delle aspettative: “La Rossa mi piace e mi piace Charles Leclerc, credo che lui sia tra i piloti più forti in pista. L’uomo per vincere c’è, adesso a Maranello devono costruire una macchina all’altezza. Confrontarsi con la Mercedes è un problema per tutti. Ma la Ferrari deve almeno stare lì, come la Red Bull, a dare fastidio“.
Rossi è un fan della Ferrari, ma anche amico di Lewis Hamilton: “Ci scriviamo, ci sentiamo spesso da anni. Mi aspetto che firmi il contratto. Vincere con Hamilton per la Mercedes è importante, anche se costoso. Il tema del denaro è sempre centrale. I milioni hanno la coda lunga“.
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