Ora che ha vinto lo scudetto vero, dopo i tanti tricolori del bilancio che però non fanno palmares, pendono tutti dalle sue labbra. Aurelio De Laurentiis ultimamente si divide tra feste, celebrazioni e interviste esclusive. Le grandi testate straniere fanno a gara a pianificare incontri e chiacchierate. E anche in Italia la musica sembra essere cambiata. Da personaggio bizzarro e forse un po’ folle, il presidente del Napoli è sempre più dipinto come un modello di gestione, un presidente virtuoso e dalle idee innovative. Qualche giorno fa lo ha invitato in trasmissione Bruno Vespa. Adesso per intervistarlo per Repubblica si è scomodato addirittura il direttore, Maurizio Molinari.
- De Laurentiis e i segreti dello scudetto del Napoli
- La ricetta di Adl per migliorare serie A e stadi
- Le idee innovative di De Laurentiis spaccano il web
De Laurentiis e i segreti dello scudetto del Napoli
Nella chiacchierata col deus ex machina di Repubblica, De Laurentiis ha anzitutto ribadito quali sono stati i segreti dello scudetto vinto dal Napoli: “Con Ancelotti e Gattuso erano accadute delle cose che non mi avevano convinto, quindi mi sono finalmente liberato di tutti quei giocatori che io trovavo un po’ demotivati e non potevano portarmi dove volevo. Sentivo il bisogno di aria nuova. E avevamo già individuato da tre anni Kvaratskhelia in Georgia, ma era il periodo Covid, avevamo perso 258 milioni, ci chiedevano molti soldi”.
Le strategie future? Nessuno smantellamento. Anzi: “Non solo vorrei tenere tutti, ma aggiungerne altri. Mi piacerebbe avere un americano. Ma non vorrei mandare via nessuno dei nostri. Spalletti? Un condottiero, un grande affabulatore: tutti dovrebbero studiarlo, c’è sempre da imparare da lui”. Spalletti con cui negli ultimi giorni le distanze sembrano essersi ridotte, dopo le incomprensioni nella notte dello scudetto.
La ricetta di Adl per migliorare serie A e stadi
Il presidente del Napoli ha parlato anche di tutto il sistema calcio italiano, di debiti e stadi: “Melandri ha fatto dei guai inimmaginabili. Nel cinema ci ha massacrato. Nel calcio ha fatto una legge che strozza: per questo grandi società come Inter, Juventus, Milan, Roma non ce la fanno con i bilanci. Chiedo alla premier Giorgia Meloni, poiché ci sono 28 milioni di elettori appassionati di calcio, di sedersi con noi cinque minuti e di liberalizzare il modello per poter ottenere un fatturato che renda tutti felici e competitivi, senza debiti. Perché dobbiamo venire dopo Inghilterra, Spagna e forse Germania? È ridicolo”.
Gli stadi sono un suo vecchio cavallo di battaglia: “Abbiamo un grandissimo problema con gli stadi: tranne qualche rara eccezione, sono obsoleti, la partita si vede male, c’è la pista d’atletica, come a Napoli o a Roma. E poi, vogliamo portarvi le famiglie? Vogliamo far sì che allo stadio si possa rimanere tutta la giornata a divertirsi, a mangiare?”. Quindi una proposta originale per la serie A: “Perché giocare d’inverno con la neve, la pioggia, la grandine? Non potremmo cominciare in tutta Europa il primo aprile? Non è un pesce d’aprile, ma una necessità. In sette mesi fino a ottobre si potrebbero disputare campionati nazionali e coppe europee. Da novembre a marzo restano cinque mesi per far riposare i signori calciatori, andare in ritiro, giocare con le nazionali”.
Le idee innovative di De Laurentiis spaccano il web
Nella sua intervista De Laurentiis ha parlato anche di diritti tv, pirateria, di due livelli di competizioni continentali. Ma è soprattutto la proposta relativa alla A da aprile a ottobre ad aver attirato il maggior numero di commenti. “L’idea dell’inverno al cinema e l’estate allo stadio non sarebbe male se il clima in Europa fosse quello della Scozia o della Norvegia…”, ironizza Mauro. “A ferragosto i giocatori con 40° che giocano a calcio…?!”, chiede Matteo. “Perché, quest’anno il campionato quand’è iniziato?”, replica Giorgio. “Sono le idee per caso di Andrea Agnelli?“, chiede Sasà. “Tante belle idee sulla carta, ma sono quasi vent’anni che pontifica e il sospetto che vada solo elemosinando contributi pubblici per realizzare i suoi progetti è forte”, insinua Ciro.