Una sola stagione ma tanto è bastato per far sì che i tifosi del Napoli elevassero Freddy Rincon a uno degli idoli della tifoseria. L’ex centrocampista della nazionale colombiano è scomparso all’età di 55 anni per le conseguenze di un incidente stradale avvenuto in Colombia. Da lunedì era ricovero in ospedale in condizioni critiche dopo la violenta collisione con un autobus.
- Rincon: un Colombia scolpito nel marmo
- Rincon a Napoli: dai mesi difficili all’esplosione
- Rincon: l’addio e il passaggio al Real
- Rincon: il ricordo dei tifosi del Napoli
Rincon: un Colombia scolpito nel marmo
Freddy Rincon arriva a Napoli nell’estate del 1994 con molti più dubbi che certezze sia da parte del gigante colombiano che da parte dei tifosi napoletani. I partenopei sono reduci da una splendida stagione sotto la guida di Marcello Lippi, ma sono anni difficili dal punto di vista finanziaria con la società spesso costretta a vendere i migliori elementi (in quell’anno Fonseca e Thern alla Roma, e Di Canio al Milan) e provare qualche scommessa a basso costo.
Dal Palmeiras, anche grazie ai buoni rapporti con il Parma, il Napoli riesce a prendere Freddy Rincon, 188 centimetri e movenze da pantera. E’ un profilo interessante che porta con sé molti dubbi visto che si tratta della prima esperienza del giocatore nel calcio europeo. E lo stesso Rincon sembra piuttosto spaesato quando arriva per la prima volta in città.
Rincon a Napoli: dai mesi difficili all’esplosione
I primi mesi del colombiano in maglia azzurra non sono proprio semplice. In panchina c’è Vincenzo Guerini che vede Rincon come un attaccante, un ruolo nel quale però il giocatore non ha mai operato e le sue prestazioni sul campo lo dimostrano ampiamente. E in qualche occasione è lo stesso Freddy a dirlo al tecnico anche a muso duro. L’avvio di campionato del Napoli è disastroso e costa la panchina al tecnico.
Al suo posto arriva Boskov. Le cose cambiano immediatamente con il tecnico che riporta Rincon a centrocampo e le cose cambiano fino alla magica notte del 12 marzo del 1995 contro la Lazio di Zeman. I biancocelesti partono fortissimo e vanno sul 2-0. Nella ripresa gli azzurri sono letteralmente trascinati dal colombiano che segna il gol che accorcia le distanze su azione di calcio d’angolo, poco dopo arriva la magia con una girata in semi-rovesciata che beffa Marchegiani e vale il pareggio con Buso che poi concluderà una notte magica per i tifosi azzurri con il gol della vittoria.
Rincon: l’addio e il passaggio al Real
Nonostante una notte magica e una stagione da 28 presenze e 7 gol, l’amore tra il Napoli e il “Coloso de Bueneventura” sembra non essere mai scattato. Freddy non riesce mai a integrarsi veramente con la squadra e con la città non è mai scattato al punto che in più di una circostanza dichiarò di sentirsi un prigioniero in città con il tassista Armandino come unico amico. La stagione successiva arriva il trasferimento al Real Madrid, una delle peggiore edizioni dei Blancos della storia, ed anche lì le cose non vanno meglio con il ritorno al Palmeiras.
Rincon: il ricordo dei tifosi del Napoli
Nonostante una sola stagione in azzurro, i tifosi del Napoli hanno voluto ricordare ed omaggiare il campione colombiano sui social. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati alla notizia della sua scomparsa: “Non serve essere stati dei campioni per entrare nel cuore e della memoria delle persone. Ciao Freddy”. E ancora: “Ciao Freddy ci hai regalato qualche sorriso in tempi non facili”. Mentre Rob scrive: “Rincon è la doppietta alla Lazio, la capocciona sotto a settore ospiti del vecchio Stadio Giglio di Reggio Emilia, i gol al Genoa e alla Cremonesi. Chi indossa la maglia azzurra vivrà in eterno nei nostri ricordi”.