La panchina scotta ancora. Non è bastato a Rudi Garcia vincere la gara di Champions col Braga per mettere a tacere malumori e perplessità, anzi. Paradossalmente le critiche sono diventate ancora più aspre e cattive. Quel Napoli impaurito che rischia grosso contro una modesta squadra portoghese è troppo lontano da quello che fino allo scorso maggio metteva tutt’Italia in ginocchio. Cosa è successo? Il tecnico francese prova a riportare la calma alla vigilia della gara di Bologna.
- Per Garcia solo il secondo tempo con la Lazio è stata sbagliata
- Garcia non è preoccupato del calo di Anguissa
Napoli, Garcia non ha nulla da rimproverarsi
Le accuse a Garcia sono tante: tattiche (la difesa troppo bassa, la posizione di Lobotka), caratteriali (la gestione di Kvara) e di altra natura (l’aver acconsentito a un mercato sotto tono) ma l’ex Roma non si scompone e parla bene dei suoi primi 100 giorni al Napoli: “Sono contento di essere qui, con questo gruppo fantastico e motivati al 100%. Abbiamo qualche infortunato ma capita a tutti, abbiamo dimostrato di essere una squadra offensiva, abbiamo sempre segnato e ne potevamo fare anche di più. In Champions dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno dopo Braga, ora aspettiamo il Real”.
Per Garcia solo il secondo tempo con la Lazio è stata sbagliata
Il tecnico entra nello specifico: “I 5 gol presi sono troppi ma abbiamo subìto solo 8 tiri in porta, ci vuole un po’ più di efficacia difensiva. Sul gioco possiamo migliorare, paghiamo il secondo tempo con la Lazio. Senza quella sconfitta staremmo benissimo, dobbiamo recuperare quei punti fuori casa, a Bologna. Stimo Motta lo ammiravo da giocatore ed anche ora che è un tecnico”.
La sfiducia e la severità che i tifosi hanno nei suoi confronti non l’avverte: “Ogni volta che incontro dei tifosi mi incoraggiano e dicono che sono con me”. Il tour de force è appena cominciato, il Napoli deve affrontare sette gare di fila, sul turnover Garcia spiega: “Ho una rosa forte, specie in attacco, e posso ruotare, dobbiamo fare attenzione agli esterni che si stancano nel doppio lavoro. Anche durante la partita c’è turnover tra chi inizia la gara e chi entra nella ripresa. Con partite ogni 3 giorni non partiranno sempre gli stessi dall’inizio, i ragazzi lo sanno e devono essere pronti”.
A ogni domanda o quasi Garcia ritorna sulla partita con la Lazio, che evidentemente non ha ancora digerito: “Dobbiamo imparare ad avere continuità all’interno della stessa partita, con la Lazio non possiamo fare un primo tempo bellissimo e una ripresa sotto tono, così come dobbiamo saper cambiare in corsa e giocare anche di contropiede”.
Senza Rrahmani toccherà ancora ad Ostigard: “Mi fido di lui, voleva andar via questa estate ma l’ho convinto a restare e ci sarà utile anche se Rrahmani è uno dei più forti. Si sapeva che si stava trascinando questo problema però ha giocato due partite in nazionale e questo non va bene”.
Garcia non è preoccupato del calo di Anguissa
Anguissa sembra fuori condizione in questo avvio di stagione: “Ha fatto cose buone ed altre meno importanti, aspettiamo il miglior Anguissa come quello visto l’anno scorso ma i giocatori non sono macchine, ritroverà presto il suo livello. Cajuste dobbiamo recuperarlo perché non è al meglio”.
Dopo un passaggio sugli obiettivi (“Un club come il Napoli deve giocare la Champions ogni anno ma quando sei campione d’Italia l’ambizione è di difendere con gli artigli quello scudetto che abbiamo sul petto”) a Garcia viene chiesto infine perchè la squadra appare lunga e cosa succede a Kvara e Osimhen: “Kvara troverà il gol presto, gli ho parlato, se si fissa sul gol non lo troverà, deve anche difendere e aiutare la squadra. Osimhen avrà sempre tante occasioni da gol, come è successo a Braga, e farà almeno un gol a partita o forse due, è tra i migliori attaccanti d’Europa”.