Paura e delirio al Maradona. Dopo il rocambolesco 2-2 in rimonta a Marassi da 0-2 della gara d’andata, il Napoli riacciuffa in modo disperato anche in casa il pareggio dell’ 1-1 contro il Genoa. Merito di Ngonge che al 90′ risponde ad un gol di Frendrup che, ad inizio ripresa, aveva gelato il sangue agli azzurri. Dopo 45 minuti di confusione tattica, marcature sbagliate e azioni gol che scarseggiavano, gli azzurri hanno ritrovato il cuore, ma solo nel finale e non è bastato all’impresa tanto agognata. Il nuovo arrivo Ngonge, dopo il gol vittoria contro il suo ex Verona (battezzato però autogol), dimostra di essere il miglior acquisto della sessione invernale del Napoli; bocciati invece Hamed Traorè all’esordio in azzurro e Dendoncker completamente dimenticato in panchina. Tra i fischi del Maradona e lo sconcerto finale, gli azzurri vedono sempre più lontana la zona Champions.
- Napoli-Genoa, la chiave tattica della partita
- Le pagelle del Napoli
- I top e flop del Genoa
- Napoli-Genoa: il tabellino del match
Napoli-Genoa, la chiave tattica della partita
Il Napoli di Mazzarri riparte dal 4-3-3, dopo i quattro cambi di sistema di gioco nella precedente partita contro il Milan. Mazzocchi occupa la posizione di terzino sinistro, Hamed Traoré parte titolare come mezzala sinistra. Il Genoa di Gilardino conferma il 3-5-2 con Retegui e Gudmundsson in avanti. I partenopei cercano di sfruttare le vie laterali per arrivare in area con gli esterni, il Genoa invece prova a colpire gli avversari in contropiede per vie centrali. In fase di non possesso i rossoblù difendono con cinque uomini per raddoppiare in marcatura sugli esterni avversari.
Nel secondo tempo il Napoli sostituisce Ostigard per Natan e il Genoa colpisce gli azzurri ancora su un contropiede per vie centrali, questa volta terminato con la palla in rete. Mazzarri cambia tutto nel giro di pochi minuti: Ngonge al posto di Politano, Lindstrom al posto di Traorè e Olivera per Mazzocchi, per poi tentare di passare al 4-2-4. In fase offensiva gli azzurri schierano Kvara sulla trequarti con Lindstrom che scala sulla sinistra, supportato da Olivera, e Ngonge sottopunta destra alle spalle di Simeone. In fase di non possesso i partenopei difendono con il 4-2-3-1 e con solo Lobotka e Anguissa in mediana. Il Napoli tatticamente è in piena confusione: Mazzarri inverte dal 70′ Lindstrom con Kvara ma non ottiene i risultati sperati in fase di costruzione fino alla prodezza finale che salva – ma solo a metà – gli azzurri.
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Le pagelle del Napoli
- Meret 6. Al 7′ e al 26′ salva per due volte su colpo di testa ravvicinato in area di Retegui. Sul gol subito dal limite dell’area può poco o nulla.
- Di Lorenzo 5.5. Non riesce a spingere quanto dovrebbe, qualche intervento difensivo pulito ma niente di più.
- Rrahmani 6. Non commette errori determinanti e assicura il giusto contributo difensivo.
- Ostigard 6. Combattivo nel primo tempo, prende due botte e cede alla seconda. Natan (4.5 dal 46′ st.). Non appena entra, sbaglia nella marcatura nell’azione in cui il Napoli subisce gol dal Genoa.
- Mazzocchi 5.5. Non si sa mai se ad ogni pallone giocato corrisponde una corretta giocata, a volte bene altre volte malissimo. Al 63′ spara un cross dalla fascia che termina in curva. Olivera (5.5 dal 64′)
- Lobotka 6. In fase di interdizione recupera e riconquista palloni pericolosi. Gioca tra le linee in fase di costruzione per tentare di alzare il baricentro. Unica sufficienza nel centrocampo partenopeo.
- Anguissa 5.5. Bene nel primo tempo dove va anche vicino al gol con un tiro dalla distanza rasoterra al volo, cala di intensità nel secondo tempo.
- Hamed Traoré 5. Non riesce a sfondare sul fronte offensivo, non affonda il colpo decisivo e non riesce a superare l’uomo. Corre avanti e indietro con risultati mediocri. Lindstrom (5.5 dal 60′).
- Politano 5. Non è mai entrato in partita, sbaglia uno stop al volo e si lamenta del troppo sole. Ngonge (6.5 dal 59′). Entra con il giusto piglio e riesce a pareggiare i conti a cinque minuti dalla fine con una girata in area e gol di sinistro.
- Simeone 5.5. Non ha possibilità di far gol, non gli viene servita nessuna palla pericolosa e in fase di costruzione è tagliato fuori dalla squadra. Raspadori (5.5 dal 75′).
- Kvaratskhelia 5.5. Prima occasione della gara al 2′ di gioco, punta diretto l’avversario per due volte ma non impatta al meglio la palla nel tiro. Si accende e si spegne ma viene sempre tartassato dagli avversari.
I top e flop del Genoa
- Martinez 7. Para e salva su Kvara e su Anguissa, al 30′ vede libero il georgiano in attesa del pallone e lo anticipa in uscita dall’area.
- Frendrup 7. Dal limite dell’area trova il primo gol della gara con un sinistro piazzato sul primo palo. Primo gol in Serie A per lui.
- Retegui 6.5. Prova a impensierire il Napoli e si fa trovare pronto in due occasioni in cui sfiora il gol con due colpi di testa.
- Messias 6.5. Spazia su tutto il fronte offensivo e dialoga con l’attacco, offre spunti in avanti per Retegui e amministra il pallone sulla trequarti di centrocampo.
- Bani 6. Resiste in fase difensiva, solido negli interventi di chiusura.
Napoli-Genoa: il tabellino del match
Napoli (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrhamani, Ostigard 5 (46′ Natan), Mazzocchi (65′ Olivera); Anguissa, Lobotka, Traoré (59′ Lindstrom); Politano (59′ Ngonge), Simeone (75′ Raspadori), Kvartskhelia. All. Mazzarri
Genoa (3-5-2): Martinez, De Winter, Bani, Vasquez; Sabelli (93′ Cittadini), Frendrup, Badelj, Messias (75′ Malinovskyi 93′ Strootman), Martin; Gudmundsson (83′ Vitinha), Retegui (75′ Ekuban). All. Gilardino
Arbitro: Sacchi di Marcerata
Reti: 47′ Frendrup, 90′ Ngonge
Note: ammoniti Ostigard, Kvaratskhelia, Di Lorenzo (N); Vasquez, Vitinha (G)
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