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Napoli, i 5 acquisti top del mercato di gennaio

Ecco i 5 migliori acquisti del Napoli nel mercato di riparazione

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Napoli, i 5 acquisti top del mercato di gennaio Fonte: Ansa

Negli ultimi anni il Napoli nel mercato invernale ha spesso effettuato operazioni minori, ingaggiando soprattutto giovani promesse oppure rincalzi che non hanno sfondato in azzurro. Qualche esempio? I “colpi” della scorsa stagione si chiamano Machach, ora in B al Carpi, e Vinicius, prestato ai portoghesi del Rio Ave. Nel 2017, invece, fu la volta di Pavoletti: poche presenze e nessun gol per lui con la maglia del Napoli per l’attuale bomber del Cagliari. Tra il 2014 e il 2015, però, sotto la gestione Benitez il club di De Laurentiis ha piazzato diversi colpi interessanti. E un giocatore arrivato nel corso di quella sessione ancora oggi è uno dei big del Napoli.

5. Henrique – Il brasiliano approda al Napoli negli ultimi giorni del mercato di riparazione del 2014. È il capitano del Palmeiras appena retrocesso in B e ha bisogno di rilanciarsi. A Benitez la sua duttilità torna utile. Può giocare da difensore centrale, da esterno di destra o anche da centrocampista difensivo e progressivamente si ritaglia spazi importanti nel Napoli. Gioca da titolare la finale di Coppa Italia e va anche ai Mondiali che si giocano proprio in Brasile. Il momento più bello della sua esperienza al Napoli? Un gol al Catania da posizione impossibile festeggiato con una “strana” esultanza stile coniglietto.

4. Strinic – Nell’inverno 2015 gli azzurri sono in emergenza nella corsia di sinistra. Zuniga è infortunato, Ghoulam è in Guinea Equatoriale per la Coppa d’Africa e Benitez non ha un terzino di ruolo. L’unico che può adattare è Mesto, ma servono rinforzi. Dal Dnipro arriva Ivan Strinic, giocatore croato consigliato da Edy Reja, da anni nell’orbita della sua nazionale. Catapultato subito in prima squadra, gioca titolare diverse gare segnalandosi per l’affidabilità del suo rendimento. Le cose cambiano quando arriva Sarri, che lo relega ai margini, ma che Strinic sia un buon giocatore lo confermano le convocazioni con la Croazia per gli Europei 2016 e i Mondiali 2018.

3. Gabbiadini – A gennaio 2015 arriva anche Manolo Gabbiadini, uno dei giovani attaccanti più interessanti del panorama italiano. Il Napoli lo strappa per 12 milioni e mezzo alla Samp, dove ha appena realizzato 7 reti in 13 presenze. In azzurro ne segna 8 in 20 gare di campionato, va a segno anche in Europa League e in Coppa Italia. Con l’avvento di Sarri potrebbe decollare, invece il cambio di allenatore gli tarpa le ali. Gioca centravanti – e segna – solo quando Higuain è indisponibile, oppure in Europa League. Altrimenti deve adattarsi come attaccante esterno e non è la sua dote migliore. La convivenza forzata finisce a gennaio 2017, quando il Napoli lo cede al Southampton per 17 milioni. Per lui in azzurro 25 gol in 79 partite.

2. Jorginho – Nel Napoli 2013-14 che è impegnato in campionato, in Coppa Italia e in Europa c’è bisogno di un regista che sappia ricamare alla perfezione le trame di gioco e il giovane Jorginho del Verona fa proprio al caso degli azzurri. Gioca l’ultima partita con gli scaligeri proprio contro il Napoli, prima di legarsi al club partenopeo per cinque anni. Con Benitez sono gioie e dolori, alterna grandi prestazioni a prove incolori. Ma è con Sarri che sboccia e si consacra, col passaggio dal centrocampo a due a quello a tre. Maggiormente protetto dai compagni, ha più possibilità di impostare il gioco e di allargare gli spazi con efficacia. Diventa anche un perno della nazionale italiana e il legame con Sarri è talmente forte che la scorsa estate, dopo aver già detto sì al Manchester City, cambia idea in corsa e si accasa al Chelsea. E il Napoli ne ricava 60 milioni.

1. Ghoulam – Nel mercato di riparazione del 2014 il Napoli decide di investire 5,5 milioni su un esterno sinistro del Saint-Etienne, colonna della nazionale algerina. Faouzi Ghoulam sbarca in azzurro in sordina, ma col passare del tempo diventa un perno della squadra. Prima con Benitez, poi soprattutto con Sarri le sue sovrapposizioni e i suoi cross tagliati diventano fondamentali. La sua specialità? Le rimesse lunghe con cui spesso manda in gol i compagni eludendo il fuorigioco. Ancelotti lo vorrebbe al Bayern, lo ritrova quando diventa allenatore del Napoli. Rientrato da poco da un grave infortunio, è uno dei top player azzurri.

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