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Napoli, la rivincita del campione operaio: anche i più critici ora si scusano

Costretto a subìre accuse e offese da anni ora il giocatore azzurro è apprezzato da tutti e brilla anche in Nazionale

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

PANTA REI, tutto scorre. E’ un motto greco attribuito al filosofo Eraclito, che probabilmente mai lo pronunciò ma che sicuramente lo pensò. Significa appunto tutto scorre, tutto passa. Ma oggi forse è il caso di dire PANTA RUI. Anzi, PANTA MARIO RUI, perché il Mario Rui di questa stagione è davvero dappertutto. A Napoli come in Nazionale. Nel big-match di San Siro Milano era dappertutto. In difesa a correre, chiudere e raddoppiare, in avanti a fare l’assist per il gol di Simeone. E ieri col Portogallo è stato tra i migliori in campo.

Mario Rui protagonista anche col Portogallo

Il terzino del Napoli ha giocato dal 1′ brillando nel 4-0 alla Repubblica Ceca, dove si è reso protagonista anche di un assist per Bruno Fernandes, mettendo a tacere l’ironia dozzinale che puntualmente tanti tifosotti – e qualche improvvisato addetto ai lavori (o ai livòri) – vomita sul giocatore un giorno sì e uno pure.

Mario Rui bersagliato da anni dai tifosi

Sui social, nei capannelli per strada, allo stadio: il ghigno sempre pronto, la battutina maliziosa a fior di lingua, la cattiveria gratuita che esce sempre. E il commento che è sempre lo stesso: Ancora Mario Rui, ma ch’amma fa? Anche loro vedono Mario Rui dappertutto, anche quando non c’è. Ad ogni pericolo o ad ogni gol subìto il primo pensiero è: ma hai visto c’ha cumbinato Mario Rui ma addò jamme? Poi si scopre che magari era Kim o Rrahmani o Di Lorenzo ma niente, è sempre colpa di Mario Rui, che a ogni estate sembra dover andar via e puntualmente resta a Napoli.

Convivere con questa croce da sei anni non sarebbe stato facile per nessuno ma lui, il soldatino portoghese che sembra uscire da una figurina austro-ungarica della I guerra mondiale, fa spallucce e va avanti. Lotta, corre, difende i compagni nelle risse. E gioca sempre. Con Spalletti – che lo chiama “il maestro” – come prima accadeva con i suoi predecessori. E se in passato non aveva alternative valide, ora c’è Olivera. Eppure gioca Mario Rui che ha commesso qualche errore, che ha sbagliato qualche partita, ma l’accanimento premeditato, il sarcasmo da retrobottega, l’insulto a priori non lo merita e ora tutti se ne stanno accorgendo.

I tifosi del Napoli ora esaltano Mario Rui e sui social arrivano finalmente gli applausi: “Il ‘Maestro’ Mario Rui sta vivendo un periodo d’oro!”, oppure: “Non vorrei essere nei panni di Cancelo che deve giocarsi il posto con Mario Rui” e ancora: “Mario Rui on fire in questo avvio di stagione”

C’è chi scrive: “Ha grinta da vendere. Ma diciamola tutta: l’aria della “concorrenza” ti ha fatto più che bene. Quest’anno è in netta crescita. Ogni modo va apprezzato anche il suo ruolo nello spogliatoio (quest’anno più che mai)”.

Il web è scatenato: “E noi invece lo denigriamo sempre!” e ancora: “Mario Rui logora chi non ce l’ha” e infine: “Mario Rui zittisce chi lo criticava”.

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