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Napoli sempre più primo ma è guerra con Adl: cori ostili da Lecce a Milano. Il retroscena

La contestazione contro Adl, ormai, non è una prerogativa dei tifosi del Napoli: cori contro il presidente azzurro a Lecce e striscione offensivo esposto durante Milan-Empoli.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il traguardo dello scudetto è sempre più vicino per il Napoli. La vittoria di Lecce ha restituito il sorriso agli azzurri e ai loro tifosi dopo lo 0-4 col Milan, ma non a tutti. Molti, infatti, quelli che sono ancora in collera col presidente De Laurentiis. Un sentimento di ostilità che, addirittura, da Napoli si è spostato a Lecce ed è arrivato fino a Milano, con cori e striscioni contro Adl che hanno fatto capolino anche a San Siro durante Milan-Empoli. Ultras d’Italia uniti nella contestazione al presidente azzurro, dunque. E non è difficile scovarne i motivi.

Ultras contro De Laurentiis: il retroscena della contestazione

Qualche giorno fa il presidente azzurro ha tuonato, dopo la feroce contestazione e lo sciopero del tifo attuato dagli ultras durante Napoli-Milan: “Non sono veri tifosi, ma delinquenti”. Gente che il presidente del Napoli vorrebbe allontanare al più presto dagli stadi. Non solo dal Maradona: da tutti gli stadi. La sua ambizione è quella di popolare gli impianti con famiglie e bambini, anche se i prezzi imposti per le partite interne sono pensati principalmente per famiglie benestanti. Non a caso, ha invocato l’introduzione della “legge Thatcher” per tenere lontani i violenti dagli impianti ed è andato in Procura, determinando l’avvio di un’inchiesta contro i violenti della curva. Una dichiarazione di guerra.

Guerra aperta tra i tifosi del Napoli e Adl: i leccesi si associano

Come tale, almeno, è stata recepita da molti tifosi del Napoli e non solo. Poco prima del gol del vantaggio azzurro al Via del Mare, firmato da capitan Di Lorenzo, si sono percepiti distintamente gli insulti dal settore ospiti: “De Laurentiis figlio di p…”. A cui si sono uniti, dopo qualche minuto, gli stessi sostenitori del Lecce. Poi il coro ripetuto come un mantra dagli ultras azzurri: “Napoli siamo noi”. Dopo il secondo vantaggio del Napoli, in tribuna qualcuno si è avvicinato a Edo De Laurentiis, figlio di Aurelio e vicepresidente azzurro, che ha evitato di rimediare qualche ceffone per il tempestivo intervento della sicurezza. In questo caso, però, più dell’antipatia per i De Laurentiis c’entra la rivalità tra il Lecce e il Bari, l’altro club di famiglia.

Cori e striscione contro Adl a San Siro durante Milan-Empoli

La singolarità è che la contestazione nei confronti di Adl ha viaggiato da sud a nord. Durante Milan-Empoli alcuni tifosi rossoneri (oltre a intonare il ‘solito’ coro offensivo) hanno esposto uno striscione: “È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio. Gli ultras non si toccano”. Le lettere “a”, “d” e “l” evidenziate in rosso non hanno lasciato dubbi sul destinatario dello stesso. I motivi? Il prezzo altissimo per i biglietti del settore ospiti per Napoli-Milan di Champions (72 euro, contro i 68 di San Siro). Ma soprattutto, gli attacchi agli ultras. Del Napoli in primis, ma anche agli altri. E gli ultras, che spesso si fanno la guerra tra loro, sanno essere subito solidali in caso di ‘minacce’ esterne. Ultras uniti per una volta: contro Adl.

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