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Napoli: Spalletti non nasconde le sue ambizioni per lo scudetto

Le parole del tecnico dei partenopei alla vigilia della sfida casalinga di domani sera contro il neopromosso Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.

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Domani sera allo Stadio San Paolo dedicato a Diego Armando Maradona il Napoli gioca la sua prima partita casalinga nella seconda giornata della Serie A 2022-2023 contro il neopromosso Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Il tecnico dei partenopei Luciano Spalletti ha parlato nella consueta conferenza stampa della vigilia.

Napoli, Spalletti: “Il Monza non è una neopromossa”

Spalletti ha spaziato su molti argomenti, a cominciare dalla presentazione dell’avversario nella partita di domani.

“Il Monza è una squadra forte, non è una neopromossa perché è una squadra gestita da chi ha fatto la storia del calcio italiano negli ultimi 30 anni ed è una squadra allenata bene. Solo gente come Galliani poteva convincere Ranocchia, Sensi, Pessina, Caprari, anche Petagna, che voleva giocare di più. Andrea è stato un professionista ed è un ragazzo d’oro, domani lo ringrazierò per tutto ciò che ci ha dato”.

Napoli, Spalletti: “Noi mina vagante? Lo siamo già stati l’anno scorso”

Alla domanda se il Napoli possa essere la mina vagante del campionato appena iniziato, Spalletti ha risposto così.

“Lo siamo stati l’anno scorso. A Verona i 9 nuovi hanno riportato il discorso sui binari dell’anno scorso, su di loro posso mettere la mano sul fuoco. Ciò che farà la differenza sarà il come lavorare tutti insieme, sarà difficile giocando ogni 2 giorni, per cui bisognerà essere disponibili verso i compagni pensando al collettivo e ai risultati di squadra senza guardare al minutaggio. Non so chi si sia rinforzata di più, in tante hanno preso anche calciatori con valutazioni differenti rispetto a noi, che siamo stati attenti ai costi e al ringiovanimento.

Meret e Sirigu? Bisogna avere due portieri forti, in questo momento li abbiamo: è chiaro che poi ci sono delle situazioni che possono svilupparsi perché dei discorsi sono stati fatti e valuteremo ciò che succederà. Io voglio sapere chi è disponibile senza cercare qualcosa di più, non fa parte del mio ruolo. Olivera sta sempre meglio, ora si allena con ritmi corretti e continuità. Sta apprendendo cose nuove mancate durante la preparazione, è nella condizione di poter essere scelto”.

Napoli, Spalletti: “Riempite le caselle che mancavano”

Per finire, una lunga dissertazione tattica da parte di Spalletti, con particolare attenzione ai nuovi arrivati nelle file del Napoli.

“Siamo andati a riempire quelle caselle venute a mancare: si lotta per diventare una squadra forte e che si allena forte, per trovare un equilibrio ed una disponibilità collettiva come prima. Noi siamo gli stessi, ma con meno esperienza in Champions e presenze in Nazionale e probabilmente meno personalità, quindi c’è da lottare per riacquistare tutto. Koulibaly in 2 partite è già il miglior difensore centrale della Premier… Bisogna analizzare bene chi è partito e chi è arrivato”.

“La completezza della rosa può farci pensare a qualcosa di diverso: su 4-3-3 e 4-2-3-1 abbiamo già lavorato l’anno scorso a prescindere da Raspadori, perché ci sono calciatori che consentono entrambe le soluzioni tattiche. Se è convocabile? Non so dire granché: io ho allenato gli altri calciatori, che vogliono vincere la partita anche senza di lui Lui è un giocatore che può darci cose differenti rispetto a ciò che già abbiamo, consentendoci la possibilità di attuare entrambi i moduli. La società ha lavorato bene, mantenendo un occhio alle finanze. Ciò che hanno fatto questi calciatori l’anno scorso, ha consentito al club di abbassare i costi ed investire sul futuro”.

Ndombele può giocare in tutti i ruoli del centrocampo, ma mi ha colpito la sua voglia di venire a Napoli. Vuole farlo vincere, io l’avevo già immaginato con la maglia azzurra addosso ancor prima di vederlo qui. E’ questo che ha fatto la differenza. E’ un calciatore completo, che sa imbucare benissimo, ha il passaggio in verticale per chi attacca lo spazio, sa uscire dallo stretto. Gli piace più correre in avanti che indietro, ma questo glielo si insegna”.

Osimhen e Simeone insieme? La convivenza degli attaccanti sarà determinata da ciò che ci faranno vedere. Non conta se giocheranno loro, bensì vincere la partita chiunque andrà in campo. Secondo me il Cholito è una prima punta come Osi, ma il primo ha la personalità di chi vuole mettersi a disposizione. Quando ha deciso di venire sapeva che c’era Osimhen, ma ha fatto di tutto per venire qui senza voler sapere altro: sa far gol e lavorare ‘sporco’ per i compagni, caratteristiche che ci torneranno utili”.

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