Il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di DAZN del pareggio per l’1-1 contro l’Hellas Verona di Igor Tudor. Il Napoli ha conquistato 32 punti dei 36 disponibili nelle prime dodici giornate della Serie A per la seconda volta nella sua storia nella massima serie (la prima nella stagione 2017/2018).
Ecco le parole di Spalletti:
“Nel secondo tempo ci siamo un po’ disuniti, non siamo stati bravi ad essere blocca squadra vicino. Queste difficoltà delle distanze ci sono state e poi loro sono bravi perché ti vengono addosso uomo contro uomo, sono abituati a giocare con spazi larghi. Ci sono dei momenti in cui ti vengono così forte addosso che bisogna giocare in avanti per forza. Loro si allenano in spazi larghi a fare uomo contro uomo, ti montano addosso, vengono in avanti e lasciano uomo contro uomo dietro. Anche sulla palla lanciata poi trovano vantaggio coi difensori. Bisogna fare uno-due stretti e liberarsi dell’uomo, invertendogli la corsa per attaccare lo spazio dietro. Ma diventa ugualmente una partita che va fatta dal punto di vista della qualità, di palla sui piedi, di tenere quest’avversario e non farsi portare via palla. Noi siamo meno abituati. Questa è una teoria nuova del calcio, ora molte squadre lo fanno”.
Un commento anche sull’inedita coppia difensiva formata da Rrahmani-Juan Jesus:
“I miei sono due forti dal punto di vista fisico, due attenti, due che poi lo spazio gliel’attacchi male. Quando c’è da fare le partite bisogna avere più qualità nella costruzione iniziale perché poi parte tutto da lì. E lì possiamo migliorare qualcosa”.
Infine una parola su quanto detto da De Laurentiis, che aveva definito il tecnico come il 13° uomo in campo:
“Non mi è andata male, il 13 è un numero che mi piace. Poteva andare anche peggio (ride, ndr). E’ vero, nel calcio contano i calciatori, l’organizzazione societaria, conta avere una tifoseria come la nostra e mi dispiace non aver vinto perché oggi erano tornati i ragazzi della curva. Questo risultato va accettato. Potevamo fare di più, ci dà un po’ fastidio che gli altri ti vengano a prendere sempre con le mani addosso. Bisogna abituarsi a questa tecnica del fare fallo nella metà campo avversaria. Molte squadre fanno fallo nella nostra metà campo perché seguono, facendo fallo si rimettono a posto le cose. Ci sono calciatori più adatti a fare questo tipo di gioco”.