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Napoli, Spalletti vuota il sacco su frattura con tifosi e condizioni Osimhen

Il tecnico azzurro spiega i motivi del crollo col Milan e anticipa turnover domani a Lecce

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

La gara d’andata con il Lecce fece registrare il primissimo scricchiolìo: un pari interno tra tante polemiche per l’eccessivo turnover, quella di domani è chiamata invece per il Napoli a sgombrare i fantasmi. Gli azzurri tornano in campo cinque giorni dopo la scoppola del Maradona, quel 4-0 con cui il Milan ha dato una lezione di gioco e un avvertimento in vista del doppio confronto di Champions. Che conseguenze potrà avere avuto quella inattesa bastonata? A caldo lo stesso Spalletti aveva alzato le mani: “non lo so neanche io”, oggi – alla vigilia della gara di via del Mare – il tecnico azzurro si sente più tranquillo.

Napoli, Spalletti spiega il capitombolo col Milan

Vietato pensare alla Champions, ovviamente. Il pensiero di Spalletti è solo per la gara di domani ma prima c’è da spiegare il crollo col Milan: “Il concetto di infallibilità ce lo avete attribuito voi, noi siamo sempre rimasti umili , sapendo di avere dei difetti come tutti, è stata la bravura dei calciatori a far emergere le nostre qualità e a far sì che si vincessero tante partite. Il Milan è arrivato a questa gara col timore di perderla la gara e noi con la convinzione che potesse essere una partita di riempimento per arrivare a quelle di Champions. Questo ha fatto la differenza sulle motivazioni. Da qui in avanti sappiamo che saranno tutte battaglie difficili per portare a casa questo scudetto e finché ci mancherà un sol punto alla matematica non avremo fatto niente”.

Napoli, Spalletti rivela che cambierà la formazione

Sul Lecce parole chiare: “Partita importantissima, sappiamo come affrontarla. E’ allenato benissimo, ha perso per episodi nelle ultime partite. Hanno vinto contro grandissime squadre facendo ottime prestazioni, con un’idea di calcio di andare a pressare, di essere tutti disponibili a tornare. Dobbiamo sempre ricordarci lo spirito di squadra, pensare di aiutare i compagni”.

Su Osimhen il tecnico dice: “Domani non ci sarà, per l’andata col Milan dal punto di vista della programmazione del lavoro abbiamo molte possibilità di vederlo ma dipende dal lavoro della prossima settimana”. Sulla formazione per domani ammette: “Qualcosa verrà cambiato rispetto alla formazione di domenica. Mi dite Juan Jesus ma aggiungo anche Ostigard, sono tutti nelle condizioni di essere scelti. La settimana si è sviluppata nella maniera più corretta possibile, ho visto grandi allenamenti, velocità di fraseggio che ogni volta che rivedo giudico speciale perchè raramente l’ho avuta da allenatore”.

Napoli, Spalletti manda un messaggio ai tifosi

Dopo aver dato il via libera a Raspadori ( “Non gli manca niente, è un’opzione, i 20′ giocati col Milan hanno completato il suo inserimento”) si passa al tema della settimana, ovvero la tensione con i tifosi: “Il clima di quella partita non ci aiuta, non so quantificare quanto sia pesato. Dobbiamo essere disposti a tutti per raggiungere il traguardo. Ho sempre detto che senza tifosi non possiamo stare ma anche che quelli che vogliono far casino devono stare a casa. Se vogliamo che “tutto per la maglia” non sia solo uno slogan dobbiamo trovare un punto di incontro. Per la bellezza di questo traguardo dobbiamo trovare una soluzione. Abbiamo una tifoseria leggendaria nel mondo, è un peccato non sfruttarla, non avere ancora più forza per lottare su ogni pallone come ci serve in questo momento e combattere gli avversari”

Di scudetto vinto e di festeggiamenti però non vuol parlare: “Sono rimasto l’ultimo dei samurai, vuol dire che sono l’unico che la pensa in maniera diversa da tutti. So che lo scudetto non è vinto, servono 15 punti ma si fanno. Non ci vogliamo accompagnare nè con quelli che hanno passione né con chi ci vuole male”.

Infine capitolo razzismo. Sul caso Lukaku Spalletti è categorico: “Si rischia di dire stupidaggini, ma è un dispiacere vedere scene del genere. Se vogliamo essere all’altezza del calcio europeo dobbiamo cambiare, parlo anche dei festeggiamenti in campo, delle provocazioni che fanno anche i titoli dei giornali. Dobbiamo essere tutti più attenti nei comportamenti e mettere regole che siano attuate e che facciano pagare delle conseguenze

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