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Pagelle di Napoli-Milan 0-4: Leao fa il postino, Diaz esagera. Tonali extralarge. Kvara inesistente

Top e flop della partita Napoli-Milan, valevole per la 28° giornata della Serie A 2022-23. Il portoghese dei rossoneri fa doppietta e si sblocca dopo 11 partite, il georgiano degli Azzurri è il peggiore in campo

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Auden Bavaro

Auden Bavaro

Giornalista

Lo sporco lavoro del coordinamento: qualcuno lo deve pur fare. Eppure, quando ha modo di pigiare le dita sulla tastiera, restituisce storie e racconti di sport che valgono il biglietto

Il Milan zittisce il Maradona, sovrasta il Napoli e archivia il primo dei tre scontri diretti di aprile tra rossoneri e partenopei con un rotondo 0-4: la sblocca e la mette in cassaforte Leao, doppietta per il portoghese tornato quello dei tempi migliori, raddoppia Diaz con la complicità della retroguardia di casa e la chiude il neoentrato Saelemaekers. Stefano Pioli ha scompaginato, stravolto e – con straordinaria freddezza – la butta lì, in risposta a tutti coloro che danno i rossoneri per spacciati nel doppio confronto in Champions League contro gli uomini di Luciano Spalletti: sicuri che sia tutto già scritto?

Tra il più bel gioco d’Europa, quello del Napoli, e l’imprevedibilità di un Milan che di mezze misure ne conosce poche ha vinto l’impavida sfrontatezza dei rossoneri, partiti forti e in grado di tenere alti i ritmi anche dopo il vantaggio. Quanto è importante il successo esterno di Theo Hernandez e compagni: tantissimo per i rossoneri, che in campionato restano aggrappati al terzo posto e, psicologicamente, hanno sferrato un paio di ganci che sono andati a segno e hanno fatto male.

Adesso non è solo il Napoli a far paura ai rossoneri ma diventa vero anche il contrario: questo Milan può scrivere l’impresa anche nell’Europa che conta.

Suggestioni, dejavu, memorie. Un tuffo all’indietro nel tempo e tornano – prepotenti, irrefrenabili – gli anni a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta del secolo scorso. C’erano Maradona e Sacchi, Van Basten e Careca. C’era l’azzurro tra mare e cielo di quel Napoli indimenticabile e il rossonero di un Milan che tingeva la storia del calcio con fraseggi indelebili.

Luciano Spalletti e Stefano Pioli hanno uno splendido onore: ridare lustro al calcio italiano, pescare a mani aperte nello scrigno di una storia gloriosa e vestirla di modernità. La 28esima di campionato ha regalato solo un piccolo assaggio di quello spettacolo che sarà la doppia, imminente sfida di Champions League. Con un dato di fatto: niente è scontato, in un senso o nell’altro.

Napoli-Milan 0-4: cronaca, statistiche e Highlights

Le pagelle del Napoli

  • Meret 5,5: qualche incertezza sui due gol rossoneri in occasione dei quali non è impeccabile, meno incisivo del solito e soffre in più di una circostanza la scarsa lucidità del reparto difensivo.
  • Di Lorenzo 5: gioca col freno a mano e, col passare dei minuti, capisce che non è la sera in cui gli servirà spingere in avanti. Il pressing del Milan costringe il capitano a curarsi della fase difensiva e a fare gli straordinari per tenere a bada il tandem composto da Hernandez e Leao.
  • Rrahmani 4,5: si aiuta con il fisico e con l’esperienza ma gli tocca tenere testa a un Giroud in buona condizione di forma che in più di una occasione lo manda fuori giri.

  • Kim 5: sottotono, va in affanno e incappa in qualche svarione cui non aveva abituati. Non riesce a recuperare nemmeno nella ripresa, con il Milan che non abbassa i ritmi e la mediana del Napoli in balia dell’avversario. Senza filtro, va a picco anche la difesa Azzurra.
  • Mario Rui 4,5: non sfonda, non contiene, non incide. Semmai, involve senza reagire.
  • Anguissa 5: in apnea anche lui. Spesso sotto pressione, non riesce a fare da diga e annaspa come mai in questa stagione.
  • Lobotka 5: una delle peggiori gare stagionali del folletto di centrocampo. Gioca senza luce, merito della marcatura asfissiante di un Tonali in versione extralarge. Fatica a ragionare perché subisce il forcing della mediana rossonera e non può beneficiare dell’aiuto dei colleghi di reparto, altrettanto in confusione.
  • Zielinski 4,5: abulico nella prima frazione di gioco, quando perde spesso i contrasti con il diretto avversario e pare sotto ritmo.
  • Politano 5: non sguscia e non affonda. Gioca pochi palloni e non trova spazi per costruire ripartenze in velocità.
  • Simeone 5,5: tanta corsa, impegno indiscutibile, cerca di infilarsi negli spazi e di prendere in contropiede la difesa rossonera che, tuttavia, è invalicabile. Pochi palloni giocati, pochi assist ricevuti, non riesce mai a guardare Maignan negli occhi con la palla al piede. Non è Osimhen, non gli si chiedeva questo: ma nemmeno è riuscito a mettere in vetrina la bella versione di se stesso.
  • Kvaratskhelia 4,5: inesistente. Avrebbe dovuto caricarsi sulle spalle l’attacco ma, in assenza di Osimhen, va in bambola. Mai un pericolo, mai una iniziativa. Al buio.
  • All. Spalletti 5: è una insufficienza di pura formalità. Nulla di più. Impossibile ignorare una sconfitta interna tanto sonora ma mister Spalletti sa che, se proprio andava vissuto un tracollo simile, meglio adesso e meglio contro il Milan. Troppa sbornia, troppo entusiasmo, troppa esultanza nell’ambiente: non che non fosse motivata, ma per cose così, Spalletti lo sa, si perdono partite, competizioni, traguardi. Semmai, il tecnico ha avuto modo di capire quel che già sa: il gioco viene prima, la squadra sta davanti. Però senza i calciatori più forti, si fa fatica. La panchina è fondamentale ma, nelle sfide che contano, ha giusto il peso che può avere una panchina.

Le pagelle del Milan

  • Maignan 6: sicuro, riferimento imprescindibile, puntuale nei momenti topici e ultimo baluardo quando la difesa non riesce a fargli muro. Anche per lui, tuttavia, come per l’omologo partenopeo, un paio di incertezze che fortunatamente non hanno causato conseguenze negative.
  • Calabria 6,5: sulla destra sarebbe potuto crollare perché è lì che il Napoli, con Kvara e Zielinski, costruisce solitamente trame che acquistano pericolosità con l0’avanzare dei metri. Invece no: Calabria ha tenuto con grande abnegazione ed efficacia. prova di sostanza.
  • Kjaer 7: prende per mano il reparto. Personalità da vendere, non sbaglia un intervento e detta i tempi anche in fase di impostazione.
  • Tomori 6: incappa in una serata poco brillante nonostante il reparto offensivo del Napoli non abbia fatto sfracelli. Si aggrappa a Kjaer quando perde la marcatura e trova nel compagno di reparto una sponda fondamentale.
  • Theo Hernandez 7: infaticabile, a tratti straripante. Si trasforma nell’attaccante più pericoloso e, al contempo, nell’incursore più efficace; diventa l’incontrista irrinunciabile e il difensore insuperabile. Theo è anima e carattere.
  • Tonali 7,5: gara di elevata intensità, di sacrificio, di pressione. Resta uno dei pochi mediani a essere riuscito nell’impresa di annullare Lobotka, chiudendogli ogni spazio e impedendogli di ragionare. Una delle chiavi della grande prestazione del Milan è proprio lui, Tonali l’infaticabile.
  • Bennacer 7: quanto è mancato, Benaccer, al Milan è facilmente intuibile stasera. Non solo perché la manovra rossonera ha acquisito una fluidità che mancava da tempo, ma anche per la sua capacità di proteggere i compagni di mediana e aprire loro varchi preziosi. Palla al piede, resta il più tecnico dei centrocampisti rossoneri.
  • Diaz 7,5: 57′ di qualità e quantità. Crea pericoli, si beve aversari come birilli, sforna assist al bacio che i compagni sfruttano a dovere (Leao in occasione dell’1-0) e sa essere decisivo.
  • dal 12′ st Saelemaekers 7: entra e segna, poi si divora il secondo gol personale e non smette mai di creare scompiglio nella trequarti locale. Se l’infortunio di Diaz dovesse essere più grave del previsto, il degno sostituto è già individuato.
  • Krunic 6,5: lavoro sporco, tanto, ma anche tocchi di fioretto. L’intesa con i compagni di mediana è ormai affinata, non molla un centimetro, sradica palloni, macina chilometri.

    Fonte:

    Napoli-Milan, il vantaggio di Leao che fa festa con Giroud

  • Leao 7: il postino suona due volte e torna al gol dopo undici gare a secco. Che tale circostanza coincida con l’ottima prova corale del Milan non è un caso. Torna nel suo habitat congeniale, è libero di spaziare e riesce anche ad accentrarsi con l’efficacia che in troppe occasioni gli viene a mancare. Questo Leao è un fattore: i margini di crescita sono ancora notevolissimi, anche perchè il black out, qua e là, non se lo fa mancare mai.
  • Giroud 6,5: fa a sportellate e fa salire la squadra con maestria. Lavoro prezioso: fisicità e sponda, corsa e raddoppio di marcatura. Gli manca il gol, stasera non è pesato per niente.
  • All. Pioli 8: fuoriclasse della panchina, un gigante. Il successo serviva come il pane ma mister Pioli riesce a inanellare tre imprese in una: fare 4 gol al Napoli in casa sua; tenere vivissime le ambizioni di un posto Champions; mettere pressione al Napoli che, dopo una sconfitta tanto roboante, ha paura. Paura di non essere più così bello, paura di essersi mostrato vulnerabile, paura di dover faticare oltremodo per tenere vivo il sogno Champions.

La pagella dell’arbitro

Il riminese Antonio Rapuano sforna una prestazione discutibile. Un paio di cartellini sventagliati nella prima parte di gara, qualche mugugno per non aver concesso il vantaggio al Milan in occasione di un paio di occasioni. Grazia Rrahmani per un fallo su Giroud che meritava un cartellino, qualche lamentela dei rossoneri per i 4′ di recupero concessi nel primo tempo. Nella ripresa ha vita più facile anche perché in campo c’è solo una squadra e gestire il match, per Rapuano, diventa molto più semplice.

Il nostro SUPERTOP

Brahim Diaz fa il fenomeno nello stadio di Maradona. Il folletto si trasforma in uomo del disordine, dello scompiglio, dell’imprevedibilità. Fa cose che sono il risultato di una lucida e sana follia: aspetti la palla da una parte e lui, con la cosa dell’occhio, ha già visto qualcosa di diverso, gli dà forma, gli dà sostanza. La difesa del Napoli lo soffre enormemente. Lui è in stato di grazia, questo Milan ne ha bisogno: esce per un acciacco, la speranza è che non sia nulla di più.

Il nostro SUPERFLOP

Kvaratskhelia non pervenuto. Mai una giocata, mai un pericolo creato: senza Osimhen non ha riferimenti e la pessima serata della mediana partenopea non lo agevola, tutt’altro. Non trova il bandolo della matassa, esce dai radar, fatica nell’uno contro uno e non riesce a incidere nemmeno in fase di fraseggio. Resta una sconfitta dura, pesante a corredo di una delle peggiori prestazioni: servirà a lui e servirà a tutto il Napoli.

Il calendario del Napoli tra campionato e Champions League

Che succede quando si entra improvvisamente in possesso di un sogno non preventivato? E, a maggior ragione, cosa accade quando quel sogno, per magia, si raddoppia nell’arco di qualche mese? Serie A ed Europa che conta: a Spalletti, arrivati a questo punto, tocca senz’altro il compito più arduo, ovvero gestire l’entusiasmo di un gruppo e di una piazza che sono diventate esigenti.

Da qui al terzo scudetto della storia dei partenopei, il cammino pare ridursi sempre più. In molti credono che aprile sarà il mese della festa: il calendario dice, nell’ordine, Lecce in trasferta il 7, Verona in casa il 15, Juventus in trasferta il 23 e Salernitana al Maradona il 29.

Le sere spettacolari dei quarti di Champions League, quelle col boato che si sente fino al Vomero, cominceranno a San Siro: l’andata dei quarti è in calendario il 12 aprile, il ritorno davanti al pubblico amico è in calendario il 18 aprile.

Prossime partite e calendario completo del Napoli

Il calendario del Milan tra campionato e Champions League

Aprile di fuoco, aprile della verità: in casa Milan è partito l’affondo al mese più importante della stagione, quello in cui si andranno a definire reali somme rispetto all’andamento di una stagione che peserà aspettative e bilanci.

Pioli e la squadra sanno che l’obiettivo Champions League è irrinunciabile, motivo per il quale il campionato merita un’attenzione particolare: nell’ordine, ai rossoneri tocca affrontare l’Empoli in casa il prossimo 7 aprile, Bologna in trasferta il 15, Lecce a San Siro il 23 e Roma all’Olimpico il 29.

In mezzo, la duplice sfida fratricida contro il Napoli in Champions League per un doppio confronto che vale l’accesso in semifinale. Andata al Meazza il 12, ritorno al Maradona il 18.

Prossime partite e calendario completo del Milan

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