Per l’esiguo numero di individui a cui non fosse giunto il nunzio del riaccendersi di una diatriba antica, ormai quasi affossata anche nella memoria dei più attenti biografi dei diretti protagonisti, la diatriba tra Ilary Blasi e l’ex ct azzurro Luciano Spalletti ha una nuova pagina che si aggiunge alle precedenti.
Un rapporto teso, e molto, che attraversa i decenni, le piattaforme digitali, la separazione da Francesco Totti che pare si all’origine stessa della divergenza tra la sua ex moglie e il suo ex allenatore, all’epoca dei fatti. E che dopo la controversa modalità scelta per comunicare l’auto esonero di fatto è tornato a suggerire un modo, una via per consentire a Ilary di tornare su una questione che si credeva superata. Forse anacronistica, considerato che nel mezzo c’è stato l’addio al calcio di Totti, per sempre capitano della Roma, e la separazione da Blasi. Una decisione non proprio indolore e che ha ancora le sue ripercussioni.
- Ilary Blasi balla sulle note di "Piccolo uomo"
- La controversia con Spalletti
- La reazione dopo l'attacco frontale e l'addio di Totti
- La replica di Spalletti a Ilary Blasi
- Nessun epilogo neanche dopo la separazione
Ilary Blasi balla sulle note di “Piccolo uomo”
Dunque, Ilary si mostra sui social – nelle stories di Instagram – mentre balla sulle note della celebre “Piccolo uomo” di Mia Martini con l’intento di citare la nota intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport citata anche nella biografia stessa dell’ex marito e che fu accompagnata da un inevitabile clamore per via della presa di posizione rispetto alle scelte di Spalletti, tecnico della Roma, che accompagnò de facto Totti all’uscita dal campo in un modo che né lui né i romanisti hanno compreso e elaborato nella sua complessità.
Spalletti, dalla sua, non ha mai gradito le espressioni scelte da Ilary Blasi – in quell’intervista che non ha rinnegato – quando racchiuse nell’espressione “piccolo uomo” la controversia e l’insieme degli atteggiamenti assunti dal tecnico in quell’annata fatale, che spense le luci sul Totti giocatore.
La controversia con Spalletti
Alla vigilia dei suoi 40 anni, Blasi rilasciò un’intervista molto articolata, profonda che entrò nelle questioni calcistiche che mai aveva affrontato con simile dovizia di particolari. Correva l’anno 2016.
“Le scelte calcistiche sono opinabili ma non si discutono, però forse avrei qualcosa da ridire a livello umano sulla persona. Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento e Spalletti è stato un uomo piccolo”.
Lo strappo si consumò in una data particolare: era il 21 febbraio e l’allenatore diede il suo contributo a mandare via da Trigoria il n.10.
“Lui a parole ha detto anche delle cose stupende, ma a parole. Invece lo subisce. In un momento così difficile nella vita di un ragazzo che sta attraversando un passaggio importante c’è modo e modo per comportarsi. E’ giusto proiettarsi nel futuro e provare a fare grandi cose anche senza di lui, ma mi sembra che alla Roma rimanga ancora difficile. Certo si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l’ha saputo guidare in questo percorso umano. Io le persone le giudico anche da questo. Quindi voto molto basso”.

Totti il 28 maggio 2017, giorno dell’addio al calcio mentre abbraccia Ilary Blasi
La reazione dopo l’attacco frontale e l’addio di Totti
Dalla sua, mister Luciano non prese con filosofia le parole che vennero spese dalla moglie allora del numero 10 della Roma e lo ha ribadito in questo decennio come e dove ha potuto perché in quella società la gestione imprenditoriale chiese altro, sacrifici e impegni oltre che mandato da parte della proprietà americana di James Pallotta che ha coinciso con la solitudine che le guide avvertono. Insomma con Ilary non c’è mai stata convergenza, chiarimento al contrario di Totti che, a livello pubblico, ha ricucito con Spalletti già da qualche tempo dopo la distanza abissale che era stata segnata da quegli anni.
Con Ilary, che ha ballato ancora dopo l’addio alla Nazionale di Luciano Spalletti, invece, il tempo si è bloccato a quel 2016. Nonostante la separazione, una serie di innegabili conflitti che si sono consumati anche tra le mura delle aule dei tribunali e che non hanno ancora visto davvero la distensione che si auspicava. Eppure la reciproca “sopportazione” tra Blasi e Spalletti sopravvive anche a Totti, alla conclusione di un matrimonio che si reputava incrollabile, immutabile e che invece si è sgretolato come l’unione che avevano portato anche sul piano pubblico.
La replica di Spalletti a Ilary Blasi
Nel libro “Il Paradiso esiste”, Spalletti aveva spiegato la conclusione del rapporto Totti-Roma così: “”La verità è che – giusto o sbagliato che fosse – il destino del numero 10 a Trigoria era segnato. Ma la verità, si sa, è solo di chi la vuole vedere. Abbiamo sbagliato tutti in quella situazione. Ha sbagliato la società a non prendersi le proprie responsabilità e a lasciare che l’allenatore affrontasse da solo una vicenda così complicata; ho sbagliato io, come spesso mi succede, a non mettere qualche sfumatura in più in ciò che dicevo; ha sbagliato Francesco e credo – sono convinto che, a distanza di tempo, l’abbia capito. Totti è stato idolatrato a Roma e questo probabilmente lo ha “viziato” un po’, gli ha impedito di percepirsi diversamente”.
Meno clemente il suo giudizio verso Blasi che in quello stesso volume aveva descritto senza filtri, relegando il loro rapporto a un’immagine alquanto irrisolvibile:
“Francesco per me sarà sempre come un figlio, allo stesso tempo la sua ex moglie non sarà mai per me come una nuora. Quando lei mi offese gratuitamente presi ancora più consapevolezza di quanto fossi un uomo fortunato ad avere al mio fianco una compagna molto intelligente, che mai mi ha messo in imbarazzo intromettendosi con così tanta arroganza e maleducazione nel mio lavoro. Può capitare, nel corso di una vita, di essere un piccolo uomo o una piccola donna. Certamente lo è stata lei quando si è permessa di rivolgersi a me in quel modo. Cosa della quale – immagino – si sarà pentita”.
Nessun epilogo neanche dopo la separazione
Ilary non ha conosciuto alcun revisione, tantomeno una redenzione neanche dopo aver interrotto la sua unione con Totti rispetto a Spalletti e alla sua idea in quella vicenda assai triste, quasi tragica per il popolo romanista. E la sua risposta ancora oggi, ancora adesso è il ballo.
Come in alcuni riti liberatori, ancestrali, senza citare neanche chi e perché pur nella piena consapevolezza che una story con simili riferimenti e proporzioni così esagerate non sarebbe potuta scivolare presto nel dimenticatoio. Il tempo a volte aiuta a superare, a scordare le incomprensioni. Altre, decisamente, no.
